San Marino. Per Pasquale
Valentini, Segretario di Stato alle Finanze, nella vicenda Credito Sammarinese, bisogna in primo luogo salvaguardare i correntisti, poi verranno i problemi occupazionali ed il resto.
Lo riferisce Smtv San Marino.
Le risposte devono arrivare dalle altre banche, non dallo Stato. “I
cittadini – afferma – non devono sentirsi ogni volta chiamati a rispondere per
situazioni poco chiare”. Facile prevedere una giornata difficile per mercoledì,
data di scadenza del blocco dei pagamenti. “Non si può arrivare a
quell’appuntamento – dichiara Valentini – senza dare ai correntisti risposte
chiare. Da questa situazione se ne esce solo confermando che San Marino è un
sistema sicuro. E’ questa – aggiunge – la prima preoccupazione”. Le altre
questioni restano complesse ma si affronteranno in seguito, come l’aspetto
occupazionale, la vicenda giudiziaria, il recupero delle somme che dovranno
essere anticipate.
Fra le prove di inettitudine della classe dirigente dell’ultimo decennio si richiama la non istituzione di un adeguato fondo di garanzia per i depositanti chiesto e richiesto dalla società civile fin dall’anno 2000, proprio per tutelare i depositanti. Invece la casta ha pensato solo a rilasciare licenze. Il sistema finanziario sammarinese era arrivato a contare – l’ultimo nel 2009 – 72 ‘soggetti autorizzati’: dodici banche e sessanta tra finanziarie, fiduciarie, società di gestione, compagnie
d’assicurazioni.