Segue precisazione riguardante l’avv. Matteo Mularoni
L’Informazione di San Marino
Quei ‘prenditori’ senza nome
Marino Cecchetti
Il Paese rischia il crac finanziario a causa dei buchi nelle banche per crediti concessi senza adeguata garanzia, ci dicono Mario Gerevini e Stefano Elli su Corriere della Sera ed Il Sole 24 Ore.
Altrove lo Stato interviene nel caso di una banca in difficoltà per proteggere i depositanti. Anticipa i soldi che questi devono riavere, poi però quei soldi li rivuole indietro dalla banca. Altrimenti la banca finisce nazionalizzata, gli amministratori in galera ed i loro beni incamerati.
Da noi no. Qui lo Stato interviene sulla banca in difficoltà chiudendo i buchi. Tutti i buchi. Sic et simpliciter, tutti i buchi. Lo si è cominciato a fare con Banca del Titano. Quei di Banca del Titano hanno potuto vendere la banca – con tanto di atto notarile di Matteo Mularoni (membro o ex membro del Consiglio Direttivo di Banca Centrale) – perché lo Stato aveva preventivamente chiuso i buchi. Buchi che, a noi sammarinesi, sono costati 500 euro a cranio. Nessun recupero. Nessuno in galera. Salvacondotto giudiziario per gli amministratori. Tutta l’operazione è stata approvata dal Presidente di Banca Centrale (dr. Antonio Valentini) ed avallata dal Comitato per il credito ed il risparmio formato da Stefano Macina, Fiorenzo Stolfi, Tito Masi e Ivan Foschi.
Dopo Bdt la procedura è stata ripetuta per Credito Sammarinese, Banca Commerciale Sammarinese, Euro Commercial Bank. Il costo per i sammarinesi è lievitato a oltre 5.000 euro a testa (valore stimato, mancando i conteggi).
Ora l’operazione ‘crediti deteriorati’ (detta Npl) viene condotta, sostanzialmente, sulla falsariga delle disastrose operazioni precedenti. Si parte coprendo, sic et simpliciter, con soldi pubblici, i buchi dei “prenditori”, come li chiama Elli.
La somma a carico di ciascun sammarinese potrebbe salire a oltre 10.000 euro a causa di quei ‘prenditori’ dei quali non ci diranno nemmeno i nomi.
PRECISAZIONE: In data 10 ottobre 2016 è giunta segnalazione da parte dell’avv. Matteo Mularoni per il tramite dell’avv. Marco Valli di aver presentato le proprie dimissioni da membro del Consiglio Direttivo di Banca Centrale della Repubblica di San Marino in data 22 giugno 2007 e quindi alcuni mesi prima del 25 ottobre 2007 quando fu firmato l’atto di cessione di Banca del Titano.