Rete: qualche osservazione dopo il referendum

Rete: qualche osservazione dopo il referendum

Salvastipendi: siamo rammaricati che poche centinaia di voti abbiano separato il quesito dal quorum. La maggioranza ha voluto mantenere il quorum contro la richiesta di una legge popolare, e questo si è riflesso nel disimpegno (la DC che consiglia di votare scheda bianca). Ravviviamo a CDLS i nostri complimenti per averci messo la faccia, cosa che non si può certo dire per i loro colleghi di CsdL che, senza costituirsi come comitato contrario, hanno svolto una campagna contraria tramite i propri delegati e facendo pressioni sui partiti di area di sinistra. Una sconfitta, quindi, per il sindacalismo (che dovrà fare qualche conticino in casa) e per la sinistra, o quello che ne rimane.

Europa: rimane valida la considerazione sui quorum. Ci piacerebbe che a decidere fossero i votanti. Tuttavia non si può negare la débâcle del comitato promotore. Non solo il quesito si è fermato molto prima del quorum (circa un 20% di sì), ma addirittura (fatto inconsueto) ha rischiato di ricevere meno voti del no. Ricordiamo che solitamente ad un referendum chi è contrario (per via di questo maledetto quorum, che dovremo eliminare) non si reca nemmeno a votare. Infatti solitamente i sì sono sempre molto superiori dei no. In questo caso, invece, i votanti hanno voluto manifestare il proprio no convinto andando a votare, scartando la facile via democristiana del disimpegno, e crediamo che questo gesto stia a testimoniare la convinzione con cui la stragrande maggioranza della cittadinanza ha detto no a questo quesito.

Spiace che il comitato promotore non voglia prendere atto della sovranità delle decisioni popolari continuando a sostenere che chi ha votato no lo ha fatto per paura, chiusura mentale, o perché non ha capito il quesito. Noi crediamo invece che i cittadini abbiano votato consapevolmente (ripetiamo: l’andare a votare no, piuttosto che rimanersene a casa giocando sul quorum, testimonia di tale consapevolezza), e allo stesso modo in cui avevamo sostenuto, prima dei referendum, che avremmo preso atto di ogni decisione scaturita dalle urne, ci aspetteremmo una tale correttezza anche da chi ora ne esce sconfitto.

Infine un’analisi politica: escono sconfitti dalle urne l’indecisa DC, forse nel punto più basso della sua storia, la cui indicazione di votare scheda bianca ha intercettato appena 851 voti, e lo spaesato PSD, che ha fatto di questo referendum una bandiera racimolando ben poco.

Ha vinto invece la popolazione che ha dimostrato una volta di più che vuole partecipare (l’aumento dei votanti interni è un ottimo segnale) e pretende di votare liberamente, soprattutto per un referendum.

Movimento R.E.T.E.- Rinnovamento Equità Trasparenza Ecosostenibilità

www.movimentorete.org

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy