Monica Raschi di Il Resto del Carlino San Marino: al setaccio tutte le persone che, nella giornata di venerdì, erano presenti nell’area verde e nel parcheggio dell’ex tiro a volo, a Murata (San Marino).
La Gendarmeria sta seguendo una pista precisa che dovrebbe condurre alla cattura del killer che da mesi uccide i cani ed ha colpito durante la manifestazione internazionale canina: due cani sono morti, mentre uno è stato salvato in extremis tramite una lavanda gastrica fatta immediatamente. Fino alle 17, nella zona dove nella notte sarebbero morti i due animali, si trovavano numerosi cani con i loro padroni e nessuno è stato avvelenato.
Quindi è presumibile che, fino a quell’ora, il criminale non avesse ancora agito.
Dalle 17 fino intorno alle 21 altre persone, con cani e senza, si sono recate in quell’area: qui — ma non solo —si stanno concentrando le indagini. Intanto il boccone sospetto ritrovato dai gendarmi e dai volontari sabato pomeriggio, parte oggi per l’Istituto zooprofilattico di Brescia che dovrà individuare il veleno contenuto nelle esche, sempre che ci sia e che queste non siano solo un espediente per attirare gli animali in una determinata zona. Non viene, infatti, escluso che il killer sparga sull’erba del veleno che gli animali leccano con esiti mortali.
I volontari dell’Apas, l’Associazione animalista sammarinese, hanno raccolto la testimonianza di un tedesco che afferma di aver raccolto da terra i vetri di una bottiglia rotta e di averla gettata in un cassonetto: il suo cane si sarebbe sentito male subito dopo aver annusato la mano con la quale quale il padrone aveva toccato i resti della bottiglia.