San Marino. In CGG bagarre sulla commissione affari giustizia, il commento di Antonio Fabbri

San Marino. In CGG bagarre sulla commissione affari giustizia, il commento di Antonio Fabbri

L’informazione di San Marino: Scoppia la bagarre sulla commissione affari giustizia Il commento diAntonio Fabbri

Sembra di assistere ad “Aspettando Godot”, che mai entra in scena nel dramma di Samuel Beckett. Non c’è, ma c’è. In Consiglio, ieri, Godot è stata la Commissione affari di giustizia o, meglio, quello che è successo nella Commissione. Alcune cose si sono solo intuite dagli interventi in Consiglio dei commissari, intervenuti dopo le dimissioni date in comma comunicazioni da tre membri. Si capisce che quello di cui si è parlato in Commissione è grave e riguarda l’audizione del magistrato dirigente, Valeria Pierfelici, in particolare relativamente alla vicenda della perquisizione dell’appartamento dell’ex Dg di Bcsm.

Si comprende che a non essere andato giù è l’esposto del Governo che, ha detto in Consiglio Elena Tonnini di Rete, avrebbe “addirittura indicato il titolo di reato eventualmente ipotizzato”. Esposto presentato per chiarire cosa sia successo in quella perquisizione, considerato che Capuano ha denunciato essere avvenuta senza la sua autorizzazione e in sua assenza, nonostante, in più, nulla c’entri con l’indagine. Episodio le cui conseguenze hanno destato notevole preoccupazione. Difficile, però, che il motivo delle dimissioni dei tre Commissari sia solo questo, considerato che è abbastanza normale che un esposto indichi l’ipotesi di reato che si ritiene i fatti configurino.

Certo è che la magistratura è stata tirata in ballo parecchie volte da inizio legislatura e di certo la politica, l’opposizione in particolare, di esposti ne ha presentati parecchi: dal ricorso amministrativo sulla distribuzione dei seggi e il conseguente contributo pubblico, all’esposto portato dalla Dc sugli ex vertici di Bcsm; dalle ipotesi di voto di scambio, a quelle di diffamazione, e praticamente tutti gli esposti indicavano l’ipotesi di reato. Sta di fatto, però, che i dimissionari additano ingerenze sulla magistratura. La maggioranza rigetta le accuse al mittente e c’è chi domanda provocatoriamente, come il consigliere Jader Tosi, se non si debba pensare “che le ingerenze possano essere anche nell’altro senso. Non lo dico, perché non è giusto”… però l’ha detto.

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