SAN MARINO Seduta pomeridiana del Consiglio Grande Generale nel resoconto della San Marino News Agency. La seduta riprende in notturna
Il dibattito sulle dimissioni di Raffaele Capuano dalla Direzione di Banca Centrale occupa interamente la seduta consiliare di oggi pomeriggio e proseguirà in quella notturna. Sono 57 gli iscritti ad intervenire. Al centro degli interventi, le motivazioni indicate nella lettera dell’ex Dg consegnata alla Segreteria delle Finanze.
Ad aprire i lavori è il riferimento del Segretario di Stato per le Finanze Simone Celli: da un lato entra nei dettagli dei contenuti della missiva, d’altra parte punta il dito duramente contro l’istituto di Banca Centrale, esortando a procedere a un intervento di riforma della struttura. Celli chiarisce quindi come sono nate le osservazioni più “politiche” espresse da Capuano sul governo.“Durante gli Annual Meetings del Fondo Monetario- spiega- il dott. Capuano ha maturato la convinzione che l’unica strada percorribile per la Repubblica di San Marino fosse il ricorso a un programma di assistenza finanziaria e tecnica del Fondo Monetario”. A riguardo, il governo “pur non escludendo affatto questa ipotesi- prosegue- ha ritenuto di dover compiere maggiori approfondimenti, in particolar modo da un punto di vista politico”. Questo “prender tempo- continua Celli- probabilmente è stato interpretato dal dott. Capuano come segno di incertezza”. Quindi il responsabile delle Finanze passa ad esprimere “fortissima preoccupazione” per la situazione interna di Banca Centrale. “E’ inaccettabile- accusa- che ogni impegno, ogni capacità, ogni professionalità, anche la più spiccata, ha finito per essere, prima ostacolata, poi affossata dai meccanismi di autodifesa di Banca Centrale” In definitiva, via del Voltone “non va chiusa- esorta- ma sicuramente va ripensata dalle sue fondamenta”. E a riguardo, “occorrono misure urgenti” che Celli auspica siano condiviae da tutto il Consiglio perché “il problema che stiamo affrontando non è un problema di governo- puntualizza- ma di sistema”.
Le spiegazioni del Segretario di Stato non convincono l’opposizione: Iro Belluzzi, Psd, sostiene che “la prima cosa da fare sarebbe chiedere le dimissioni di Celli”, visto che “non abbiamo più una governance a Banca centrale”. Il consigliere rigetta poi “l’attacco e il voler dare tutte le responsabilità a Bcsm”. Per Davide Forcellini, Rete, le parole del Segretario“hanno l’obiettivo di fondo di spostare l’attenzione su ciò che già il Paese conosce- spiega riferendosi alle criticità dell’istituto di vigilanza- ma non ha portato per esempio spiegazioni su come ripensare Banca centrale”. Alessandro Mancini, Ps, evidenzia le responsabilità politiche, del governo, sulle dimissioni di Capuano. “Leggendo quella lettera- motiva- ci dice che si è sentito solo, non supportato dalla politica e dal governo, inutile girarci attorno”. Parla di “azione di depistaggio” anche Pasquale Valentini, Pdcs, riferendosi all’interveno di Celli e alle posizioni della maggioranza. In particolare, ritiene che la motivazione della perquisizione sia stata fatta “a tutti costi gonfiare”, facendola diventare oggetto di esposto: “Ma forse- aggiunge- vogliamo solo spostare il problema”.
I consiglieri di maggioranza confermano invece le osservazioni introduttive di Celli. Stefano Palmieri, Rf, sottolinea come pesino le motivazioni economiche addotte da Capuano e come sia necessario aprire un confronto sulle limitazioni previste dalla legge. “Dobbiamo pensare quali professionalità vogliamo prendere da fuori, come per i medici- manda a dire-,e dobbiamo essere disponibili a pagarli adeguatamente, se no, c’è mercato da un’altra parte e su questo dovremo confrontarci in maniera seria”. Michele Muratori, Ssd, rileva la gravità della perquisizione subita dal Dg.“Le accuse che adombra Capuano meritano una profonda riflessione- osserva- non è ammisibile che un dirigente del ministero del Tesoro se ne vada sbattendo la porta”. Di qui la necessità di “indagare a 360 gradi”. Luca Boschi, C10, fa quindi notare che “c’è una quarta motivazione non scritta su carta”. Ovvero, “non riusciamo a tenerci un direttore di Bcsm- puntualizza- o tutti sono pazzi o incompetenti, oppure c’è un problema all’interno di Bcsm stessa”. Concorde quindi sulla necessità di un intervento: “Dobbiamo pensare tutti insieme- termina- a un nuovo modello di organismo di vigilanza”. La seduta si interrompe e il dibattito proseguirà in seduta notturna.
Sono intervenuti
Comma 8. Riferimento del Governo in merito alla lettera di dimissioni del Direttore Generale di Banca Centrale della Repubblica di San Marino e successivo dibattito
Simone Celli, Segretario di Stato per le Finanze
Michele Muratori, Ssd
Teodoro Lonfernini, Pdcs
Andrea Nicolini, Rete
Nicola Renzi, Segretario di Stato per gli Affari Esteri
Tony Margiotta, Ssd
Mariella Mularoni, Pdcs
Iro Belluzzi, Psd
Stefano Canti, Pdcs
Fabrizio Perotto, Rf
Alessandro Mancini, Ps.
Guerrino Zanotti, Segretario di Stato per gli Affari interni
Margherita Amici, Rf
Pasquale Valentini, Pdcs
Luca Boschi, C10
Angelo della Valle, Ssd
Marco Gatti, Pdcs
Stefano Palmieri, Rf
Fabrizio Francioni, Ssd
Marianna Bucci, Rete
Jader Tosi, C10
Denise Bronzetti, Ps
Davide Forcellini, Rete
Lorenzo Lonfernini, Rf
Massimo Andrea Ugolini, Pdcs
Nicola Selva, Rf
Gian Carlo Venturini, Pdcs
Sandra Giardi, Rete
Gian Carlo Capicchioni, Psd
Marina Lazzarini, Ssd
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