San Marino. Cronaca di una (bizzarra) crisi annunciata

San Marino. Cronaca di una (bizzarra) crisi annunciata

Cronaca di una (bizzarra) crisi annunciata

L’Informazione di San Marino

Non c’è tanto da stupirsi per la posizione espressa dal capogruppo di Civico 10 durante il dibattito svoltosi nel contesto della seconda serata della Festa dell’Amicizia. Ormai da alcuni mesi in ogni angolo del paese non si fa altro che parlare di alcuni Consiglieri di Civico 10 vicini a Matteo Ciacci, sul punto di prendere le distanze dall’attuale maggioranza e di decretare la fine della legislatura.

Le crisi di governo fanno parte della politica, ce ne sono state in passato e continueranno ad esserci in futuro, ma quella che si sta profilando all’orizzonte è una crisi dai contorni quanto meno bizzarri.

La storia più o meno recente ci fornisce svariati esempi di governi caduti per il logoramento dei rapporti tra alleati oppure per divergenze su temi nevralgici, ma prima di oggi non si era mai vista l’implosione di una maggioranza perché non supportata dalle opposizioni. Ci può stare che su passaggi delicati come le approvazioni delle leggi salvabanche e elettorale si ricerchi un consenso allargato, ma pensare di governare con il costante sostegno della minoranza è un esercizio che richiede la fantasia del migliore Spielberg, che di fatto sancisce la fine dell’esperienza del progetto politico di Adesso.sm. e che assegna alla Dc e a Rete la facoltà di decidere le sorti della attuale legislatura e anche della prossima.

Le parole del capogruppo di Civico 10 pongono una pesantissima ipoteca sulla tenuta di governo e maggioranza, avvicinano in modo sostanziale il ricorso anticipato alle urne e attribuiscono una straordinaria centralità politica a Rete e soprattutto alla Democrazia Cristiana. Quello che fino a poco tempo fa appariva come uno scenario da fantapolitica, oggi diventa la soluzione più probabile in vista della prossima legislatura: un governissimo che vedrà coinvolti Dc, Rete, Civico 10 e Ssd. 

Quanto tempo è passato dall’autunno del 2016 quando nel corso dell’ultima campagna elettorale le forze politiche di Adesso.sm si erano candidate a guidare il governo del paese gridando in ogni dove il motto “mandiamo la Dc all’opposizione”.

Si sa che in politica la coerenza è merce rara ed invece è molto frequente il trasformismo, ma ridando con tale semplicità la verginità alla Democrazia Cristiana, qualcuno stavolta ha deciso di prendersi un grosso rischio che non è affatto detto venga premiato dagli elettori. 

A questo punto però è indispensabile che ogni forza politica di maggioranza si assuma le proprie responsabilità, esca dai tatticismi e dica con chiarezza che cosa intende fare nelle prossime settimane. Il paese non può permettersi di perdere altro tempo.

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