Ieri e oggi “Ah les italiens”
Marino Cecchetti
La signora Ferragù, nota a Verona come “Lady Lega”, dalle pagine del settimanale L’Espresso ci induce a una riflessione sul nostro sistema bancario.
Ieri. Nel 2007 i vertici di Banca Centrale (Bcsm) aiutarono certuni, italiani, a vendere una banca di diritto sammarinese a certuni di una banca italiana, di nascosto da Banca d’Italia. Nel 2011 un dirigente Bcsm, italiano, da via del Voltone andò di persona in Bankitalia a spiattellare tutto, con in mano una relazione specifica stilata da un funzionario (italiano). Ah les Italiens! direbbero Oltralpe.
Oggi. Sono arrivati a L’Espresso i verbali delle ispezioni Bcsm in Banca Agricola Commerciale (Bac) effettuate dopo la segnalazione Aif (Agenzia di Informazione Finanziaria) per prestiti erogati senza adeguate garanzie ed a condizioni strabilianti, di assoluto privilegio, a personaggi di ambienti politici italiani (è in corso in Italia un’indagine per autoriciclaggio).
Fra i privilegiati, Domenica Ferragù: 200mila euro. La signora – giovane, bella, generosa e con molte conoscenze in Italia e qualcuna anche a San Marino – avrebbe fatto da “mediatrice” in Bac per l’ex Sottosegretario del Governo italiano senatore Armando Siri (che ha avuto 750mila euro) nonché per i “portaborse” (600mila).
In ambito Bac c’è chi si è premurato di far sapere che è ‘normale’ presso le banche sammarinesi dare soldi a politici – sammarinesi e non? – lasciando correre sul recupero. Insomma, per dirla schietta, ‘a fondo perduto’.
Nonostante che, fra Aif e Bcsm, paghiamo un centinaio di controllori per un sistema che raccoglie meno di 6 miliardi di euro cioè quanto un comune istituto di credito medio-piccolo, il nostro modo di fare banca rimane, a dir poco, ‘scapestrato’. In passato i buchi li ha chiusi Pantalone. Intanto Roma (Bankitalia), Francoforte (Bce), Washington (Fmi) osservano.