Fuga di notizie riservate da Banca Centrale di San Marino?
Pesanti insinuazioni sulla conduzione di Banca Agricola Commerciale
I giornalisti Abbate e Biondani paiono aver attinto le informazioni da documenti interni all’Istituto di Vigilanza. Pare che il prestito concesso – senza garanzie, senza ipoteca – all’ex Sottosegretario Armando Siri per l’acquisto di un immobile (poi intestato alla figlia) a Bresso, sia più ampio (750mila) del costo reale (585mila) e che addirittura sia stato concesso un ulteriore prestito, anche questo senza garanzie, per 600mila euro. Emergono particolari sui due finanziamenti che lasciano perplessi per la … generosità nei confronti del particolare cliente (anche l’immogine è tratta dai servizi di L’Espresso).
LIRIO ABBATE E PAOLO BIONDANI (da L’ESPRESSO) Un prestito politico, contrario a tutte le regole bancarie. Un favore economico deciso da un banchiere di San Marino con una motivazione tenuta segreta: creare un rapporto di ferro con un potente senatore della Lega, in grado di condizionare il governo italiano. Eccola qua, scritta nero su bianco, la vera ragione del mutuo estero da 750 mila euro ottenuto il 16 ottobre 2018 dall’allora sottosegretario Armando Siri, poi costretto a lasciare la poltrona di viceministro delle Infrastrutture perché indagato per una diversa storiaccia siciliana di corruzione. Un finanziamento decennale concesso dalla banca al politico senza nessuna garanzia, di nessun tipo. A cui è seguito un secondo prestito di favore, finora del tutto ignoto: altri 600 mila euro sborsati dallo stesso istituto di San Marino, appena tre mesi fa, grazie alla raccomandazione di un portaborse dello stesso senatore leghista. Un doppio intreccio tra banche, soldi e politica dove spuntano documenti cancellati, atti scomparsi, consulenze misteriose e troppe altre anomalie. Per cui il prestito di Siri, già sotto indagine a Milano, ora è sotto inchiesta pure a San Marino. (…)
L’autorità di vigilanza di San Marino ha concluso la sua istruttoria proclamando che entrambi i finanziamenti risultano «in contrasto con i principi di sana e prudente gestione» che ogni banca dovrebbe rispettare, tanto da esporla a «un elevato rischio reputazionale oltre che di mancato recupero del credito». (…)
Le carte degli ispettori ricostruiscono tutte le anomalie e identificano protagonisti e comprimari dei due finanziamenti collegati a Siri, con vari personaggi sorprendenti. Una specie di allegra brigata del mutuo facile, che comprende un banchiere di Verona, un «esponente istituzionale» di San Marino, un’affascinante consulente, un barista del metrò di Milano, una società del Delaware e naturalmente lui, il senatore della Lega. (…)