San Marino. Il Consiglio attesta l’esito incerto del tavolone

San Marino. Il Consiglio attesta l’esito incerto del tavolone

Il Consiglio attesta l’esito incerto del tavolone. In aula pieno appoggio solo di Ssd e C10 Riserve di tutti gli altri .
“Non ci saranno interventi di macelleria sociale” è la rassicurazione del Segretario, che fornisce alcuni dati sul disavanzo, pari a “28 milioni e 934mila euro”. Così il segretario alle finanze Eva Guidi, seppure non tutti siano d’accordo sulla chiarezza dei conti.
A dispetto del trionfalismo di Libera e di un comunicato congiunto che dice poco o nulla, gli unici soddisfatti del tavolone, appaiono gli esponenti di Ssd e C10. In consiglio, il clima delle conferenze stampa, infatti, si perde nei distinguo e nelle contrarietà. Così è positivo il parere di Giuseppe Morganti (SSD), secondo cui il Paese “è ancora nella tempesta, ma ora finalmente remiamo tutti nella stessa direzione”. Morganti che poi loda l’introduzione, attraverso il progetto di legge, di un tavolo di confronto quadripartito, che di fatto dovrà raccogliere l’eredità del tavolo istituzionale..
Ma già c’è chi ne prende le distanze.
Il tavolo quadripartito non convince Teodoro Lonfernini (Pdcs): “Non siamo in disaccordo sul concetto e il principio. Siamo in disaccordo sul doverlo introdurre per legge”

Roberto Giorgetti (Rf) punta il dito sulle lacune della legge di bilancio: “sono state eliminate completamente le riforme strutturali. Non si è parlato minimamente di un percorso per la messa in sicurezza del sistema bancario per i crediti difficilmente esigibili. Non vi sono interventi strutturali di riforma della spesa. Non vi sono nemmeno elementi di sviluppo”.

“Aspetto da rimarcare – sottolinea Matteo Ciacci (Civico 10) – è che rimane invariato il contributo dell’ISS, quindi non si va a toccare la spesa nell’ambito sanitario, benché sia necessaria un’azione di controllo rigorosa”.

Pasquale Valentini (Pdcs) affossa praticamente il tavolone e mette in guardia l’Aula: “Non si può fare un Consiglio straordinario per fare un bilancio che dica al prossimo Governo cosa deve fare. Il problema non è il contenuto, è che stiamo mettendo in discussione la libertà di un Consiglio che ancora deve nascere. E’ qui l’equivoco”.

Roberto Ciavatta (Rete), rivela che un comunicato congiuto da fare è girato due giorni, ma aveva visto la contrarietà di categorie economiche e qualche prtito, poi la Csu ha fatto da sola e Ciavatta dice che “reputa scorretto” il comunicato stampa pubblicato dalla sola CSU”. Inoltre, per quanto riguarda “la pubblicazione dei debitori, ci sono gravi problemi di incostituzionalità e di ulteriore fuga di liquidità dalle banche”.

Dalibor Riccardi (Gruppo Misto) difende il lavoro svolto: “Abbiamo introdotto degli input programmatici e politici e siamo riusciti a portare in Aula una legge con un deficit minore rispetto a quanto prospettato. Questa è una vittoria per il Paese”.

Critico Fabrizio Perotto (Rf): “Credo che il tavolo istituzionale ad oggi sia servito solamente ad interrompere la legislatura ed indire nuove elezioni politiche”.

Gli fa eco il Segretario di Stato per l’Industria Andrea Zafferani: “Mi sarei aspettato, come obiettivo del tavolo istituzionale, quello di evitare di avere una voragine di bilancio. In questo documento non ci sono elementi di sviluppo né elementi strutturali, salvo impegni e rimandi agli ennesimi decreti”.

Per Marco Gatti (Pdcs): “Il confronto con gli uffici e con gli enti ha fatto sì che oggi ci sia una consapevolezza diffusa sullo stato dell’arte della situazione sammarinese

Alle 20 i lavori vengono sospesi: riprenderanno lunedì 11 novembre. In estrema sintesi, solo quel che resta di Ssd e C10 sostengono in toto il tavolone. Dagli altri tanta contrarietà e distingo, tanto che alcuni articoli potrebbero non essere votati a partire dal tavolo quadripartito. Si vedrà.

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