L’Associazione Pro Bimbi torna a chiedere risposte concrete sulla riapertura di scuola e centri estivi “poiché il recupero della socialità dei bambini e il sostegno alle famiglie non sono più procrastinabili”.
“Abbiamo più volte ribadito la necessità di accompagnare la ripresa delle attività economiche e lavorative con la ripresa dei percorsi educativi e di socialità di bambini e adolescenti, sostenendo in questo modo anche le famiglie nella gestione del carico di cura dei figli, che in questi mesi hanno gravato in modo innegabile unicamente sulle loro spalle, in particolare delle donne – dichiara l’Associazione Pro Bimbi in un comunicato -. E non ci si può permettere, dopo anni e anni di piccole conquiste, di fare passi indietro su un tema così importante e attuale come quello della conciliazione dei tempi di cura di famiglia e lavoro. Ma la cosa più importante è che i bambini hanno bisogno di riprendere gradualmente la socialità, specialmente ora che i primi dati sembrano smentire le preoccupazioni iniziali legate alla possibilità che i bambini possano essere una riserva di infezione, in particolare nella fascia 0-10 anni”.
Chiesto, dunque, alla Commissione Consiliare pertinente di “dare un ulteriore forte segnale positivo e restituire ai minori, fin da ora, una dimensione, una socialità e un senso di appartenenza alla comunità, a cominciare proprio dalla scuola e dalle intenzioni del segretario di Stato per l’Istruzione e la Cultura, Andrea Belluzzi, di ripartire”.
Infine, la chiosa: “Non siamo infatti d’accordo con chi ritiene che un eventuale rientro a scuola, pur se breve e facoltativo, sia da considerare una mera opera di ‘badaggio’ poiché, dal punto di vista pedagogico occorre ai nostri figli un ritorno alla vita, un primo graduale ripristino della normalità e della loro cittadinanza sociale in un contesto comunitario di apprendimento e relazione tra pari. Così come i genitori tornano a lavorare, i loro figli tornano a essere anche bambini e ragazzi, non solo figli”.
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