Il Congresso di Stato al prof. Guzzetta: una sfida inutile

Il Congresso di Stato al prof. Guzzetta: una sfida inutile

“Nessuno ha mai affermato che il prof. Guzzetta abbia sottratto fascicoli penali”, così replica il Congresso di Stato all’ex Dirigente del Tribunale.

Di seguito la nota del Congresso di Stato

Dispiace molto vedere che il prof. Guzzetta abbia i nervi così tesi.

Nella sua puntuale replica alla nota del Congresso di Stato, ha ancora una volta reagito in maniera scomposta leggendo critiche al suo operato che nessuno ha voluto manifestare e mostrando un crescente livore nei confronti di altri organi dello Stato, scendendo ad un basso livello di invettive accusandoci di ricorrere alla menzogna. Nessuno ha mai affermato che il prof. Guzzetta abbia sottratto “alcun fascicolo penale ad alcun inquirente”, come scrive nella sua replica, e neppure che lui abbia “smantellato alcunché”.
Basta rileggere la nota in questione.

È perlomeno singolare, che lo stesso ex magistrato dirigente lanci una bizzarra quanto inutile sfida rivolta a chiunque “a dimostrare che un solo fascicolo dell’istruttoria penale sia stato sottratto a colui che ne era titolare al momento dell’entrata in vigore delle nuove attribuzioni”.
Nessuno lo ha affermato.

Abbiamo semplicemente ricordato che la redistribuzione dei carichi di lavoro dell’aprile 2019 porta la sua firma, come può avvedersi – e usiamo ancora una volta le sue gentili parole – “chiunque sia dotato di una rudimentale alfabetizzazione, attingendo alla lettura delle disposizioni”. Ha ragione ad affermare che “il Congresso di Stato non ha alcuna competenza costituzionale” sulle sue decisioni. Peccato però che nessuno le abbia contestate né giudicate.

In merito agli elementari principi della separazione dei poteri, che con cortesia ci ricorda invitandoci eventualmente a limitarci ad adire agli organi preposti, come gli Eccellentissimi Capitani Reggenti, il Consiglio Giudiziario, e la Commissione Consiliare Affari di Giustizia, vorremmo rammentargli che sono sue e non nostre le minacciose e irriverenti dichiarazioni rilasciate ai giornali italiani, per nulla confacenti con chi si diceva portatore di “affetto e riconoscenza sincera nei confronti della Repubblica di San Marino”.

Lasci stare Montesquieu e Tocqueville e la preoccupazione per “la tirannia della maggioranza” e se davvero ha mai nutrito nobili sentimenti per questa Repubblica, accetti e magari comprenda l’esigenza espressa dagli organismi preposti e dalla storia del nostro ordinamento, di avere un Magistrato alla guida del nostro Tribunale, una figura che abbia i titoli previsti dalla legge vigente per poterlo fare, senza per questo mettere minimamente in discussione il suo prestigio come giurista e la sua autorevolezza come ordinario di diritto costituzionale, e accolga i nostri ringraziamenti per il lavoro svolto durante il suo incarico, sia in Tribunale che nel Collegio Garante.

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