San Marino. “Esecutivo messo sotto controllo da odg di Rete e Dml”, Antonio Fabbri

San Marino. “Esecutivo messo sotto controllo da odg di Rete e Dml”, Antonio Fabbri

L’Informazione di San Marino: “Esecutivo messo sotto controllo da odg di Rete e Dml”

Antonio Fabbri

Andrà anche tutto bene nel governo e in maggioranza, ma dall’ultimo Consiglio straordinario di sabato, non pare un idillio. Succede infatti che, mentre Npr sta lì a gigioneggiare abbarbicata allo scoglio di mamma Dc – muovendosi meno possibile per non dare fastidio tanto, vada come vada, stare in maggioranza è pur sempre meglio che stare all’opposizione – ad iniziare ad alzare la cresta, salvo poi riabbassarla, sono gli altri.

Comincia, così, nella notte, il segretario all’Industria, Fabio Righi, che arriva ad affermare che se il governo non è in grado di fare le riforme, non è il governo di cui il Paese ha bisogno. 

Ora, in attesa magari di un comunicato di Motus Liberi del giorno dopo come è già accaduto – che dica tipo ‘sì l’abbiamo detto, ma ci dissociamo dalle strumentalizzazioni, non ce l’abbiamo con nessuno men che meno con la maggioranza dove rimaniamo, disociandoci da certe parole e interpretazioni senza dissociarci’ – il fatto che il Segretario all’industria si alzi in Consiglio per dire quello che ha detto mentre si discute come impiegare le risorse derivanti dal debito, non è un dato politico secondario. In altri tempi un po’ di agitazione l’avrebbe messa, tanto più che il Segretario all’industria inevitabilmente deve dare risposte alle rimostranze dell’Anis che comincia, pure con moltissimissima indulgenza, a far notare che sulle riforme si cincischia. 

Comunque Dml ieri in serata è stato anticipato da Rete, che, con un comunicato -non inviato a questa testata come da lista di proscrizione del movimento- ha messo le mani avanti di fatto dicendo: lo abbiamo voluto mettere sotto controllo, ma diamo piena fiducia al segretario Gatti. 

Il fatto che una posizione come quella tenuta si sia voluta chiarire così in fretta, di solito qualche dubbio, sulla genuinità delle dichiarazioni pubbliche rispetto alle reali condotte dietro le quinte, lo fa venire. Assicura infatti il movimento: “È opinione di Rete che questo atto condiviso regali maggior forza al provvedimento del Segretario alle Finanze Marco Gatti, al quale il Movimento seguita a tributare la medesima fiducia”. Bisognerà vedere se sia opinione anche degli altri in maggioranza. Soprattutto, posto che Rete dice di tributare la medesima fiducia a Gatti, occorrerà vedere se la cosa continuerà ad essere reciproca. Comunque, a voler dar retta alle prese di posizione pubbliche, la situazione sarebbe ancora tollerabile.

Tuttavia la questione si fa più seria a voler leggere le dinamiche e se si unisce alla presa di posizione del segretario Righi un “blitz” – parola antipatica per Rete – di mezzanotte con un ordine del giorno non concordato in maggioranza presentato solo dai membri della coalizione elettorale Domani in movimento, appunto Rete e Motus Liberi.

La questione diventa serissima se questo ordine del giorno, arriva dopo che Marco Gatti si presenta in Consiglio con il decreto delegato sul Titano bond già licenziato dal governo, con l’articolo 11, quello sulla destinazione delle risorse, praticamente blindato, e su questo chi dalla maggioranza voleva proporre emendamenti storce il naso, soprattutto sui soldi – 55 milioni – da ridare a Bcsm… salvo poi votarlo, s’intende.

La questione diventa super seria quando nell’ordine del giorno, che dopo la sospensione di oltre mezz’ora viene condiviso dalla maggioranza, si dà per l’ennesima volta mandato al Congresso di Stato di definire un piano paese, con riforme strutturali, investimenti in infrastrutture, sostegno alle attività economiche e ai nuovi settori di sviluppo. Maddai? Ancora siamo a dover definire un piano Paese? E se lo dicono il Segretario all’industria e poi la maggioranza che dà l’ennesimo mandato al Governo perché faccia ciò che dice di sapere già di dover fare fin dalla campagna elettorale, allora è vero che qualcosa non quadra.

Va detto che nell’odg c’è anche un altro dato, ovvero l’opportunità per i soggetti sammarinesi di acquistare i Titano bond. A parte questo, però l’Esecutivo viene messo in un certo senso “sotto controllo” sull’utilizzo delle risorse. Ammesso che l’odg si rispetti.

L’ordine del giorno prevede infatti un confronto periodico in Commissione finanze sulla gestione del debito e l’impiego delle risorse. Risorse che, stando all’articolo 11 del Decreto delegato ratificato sabato, saranno destinate per la maggior parte, checché se ne dica, a coprire altro debito: per 190 milioni al rimborso del prestito Cargill e a progetti di sviluppo, 93,9 al rimborso anticipato di titoli zero coupon detenuti da Cassa di Risparmio e per 55 milioni a saldare il debito con Banca Centrale. Proposti emendamenti per non restituire il debito a Bcsm o solo una parte, ma dalla maggioranza ci si è limitati ai mugugni, poi le proposte concrete sono state bocciate. Così come sono stati bocciati gli odg dell’opposizione.

Tuttavia gli interventi di maggioranza e l’odg approvato, seppur edulcorato rispetto alla prima stesura, al di là dei proclami, hanno reso manifesto che le idee su come procedere con riforme e investimenti non è che siano proprio così chiare. 

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy