San Marino. Osla: “Ridotti gli incentivi per l’efficientamento energetico”

San Marino. Osla: “Ridotti gli incentivi per l’efficientamento energetico”

“Se l’obiettivo è veramente quello di migliorare l’efficienza energetica dei nostri edifici, ottenere negli anni risparmi importanti sui consumi, ridurre le emissioni di gas serra e sostenere il comparto economico per San Marino, occorre presto cambiare rotta”.

Queste le parole dell’Organizzazione sammarinese degli imprenditori sul decreto 83/2021 emanato dal Congresso di Stato nei giorni scorsi nella Repubblica di San Marino.

“Già gli effetti del così detto Superbonus sulle ristrutturazioni edilizie contenute in finanziaria sono pressoché nulli così come impostati. Ora il governo va a modificare, con il decreto n. 83/2021, quei pochi incentivi che c’erano andandoli di fatto a sterilizzare – manda a dire in una nota l’Osla -. Parliamo di incentivi che nel resto d’Europa sono estremamente importanti e che stavano producendo buoni risultati in termini di miglioramento energetico e comportamenti virtuosi ma anche di indotto economico su di un settore, come quello dell’edilizia, che a San Marino annaspa da anni”.

Gli imprenditori sammarinesi contestano il contenuto del decreto 83 “perché da un lato va a depotenziare gli incentivi per l’efficientamento energetico introdotti nel 2017 riducendo gli importi erogati dallo Stato, dall’altro va ad abrogare le aliquote ridotte di monofase per quasi tutti i prodotti“. Così, “dall’oggi al domani, le imprese del settore si vedono schizzare le imposte dal 5% al 17%, finendo per essere meno competitive delle colleghe italiane che hanno l’Iva al 10%”.

Perciò, a detta dell’associazione di categoria, il problema del decreto n. 83 “è anche di metodo: una modifica del genere è stata apportata nell’assoluto silenzio, senza coinvolgere nessuna delle categorie che rappresentano le aziende del settore“.

In particolare, “l’aumento delle aliquote monofase da un giorno all’altro mette in serie difficoltà le aziende che hanno fatto preventivi o concluso contratti prevedendo una imposta monofase al 5% ma che, al momento dell’acquisto dei materiali, si troveranno un 12% di costi in più, rischiando non solo di erodere il margine ma addirittura di conseguire perdite“.

Per questi motivi, l’Organizzazione sammarinese degli imprenditori afferma infine di aver “chiesto un incontro urgente alle segreterie di Stato competenti con l’obiettivo di apportare modifiche al testo prima della sua ratifica in Consiglio“.

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