Patrizia Cupo di Corriere Romagna San Marino: Lo smaltimento costa allo Stato due milioni l’anno: il Congresso pronto a siglare gli accordi per le scorie speciali con Veneto e Marche /
Rifiuti, arriva il porta a porta in Città / Prosegue la sperimentazione: in un paio di anni la differenziata per cinque Castelli
SAN MARINO. Rifiuti: un “mercato”,
quello dello smaltimento, che a San Marino
costa oltre due milioni di euro l’anno
(trasporto escluso). Per questo, il piano
di gestione rifiuti s’è prefisso una
meta importante: portare la raccolta differenziata
a oltre il 50% di rifiuti recuperati,
oltre il doppio delle cifre raggiunte
oggi.
Prosegue così la sperimentazione della
differenziata “porta a porta”: e dopo
Chiesanuova, lunedì il progetto parte in
Città.
Solo i negozianti e i residenti che
hanno aderito alla nuova raccolta (ad
oggi, ancora volontaria) dovranno quindi
lasciare di fronte al portone di casa il
proprio sacchetto di rifiuti divisi per
materiale e in circa un’ora e mezza i tecnici
dell’azienda dei servizi, in giorni
prestabiliti, passeranno a raccogliere i
rifiuti: questo il modo per Aass e governo
di dare seguito all’istanza d’Arengo
che, approvata quest’anno in Consiglio,
chiedeva la rimozione dei cassonetti in
centro storico. Ma se anche la sperimentazione
prosegue e di qui a breve dovrà
coinvolgere un altro Castello (Borgo
Maggiore, forse), quanto fatto non rende
ancora San Marino autonomo nello
smaltimento dei rifiuti.
Per questo, dopo
l’accordo decennale con l’Emilia Romagna
(rinnovato appena lo scorso anno),
il Titano apre di nuovo i confini del
pattume anche a Marche e Veneto, e delega
il Congresso a siglare con le due
Regioni un accordo per l’invio dei rifiuti
speciali. (…)
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