San Marino. Casale La Fiorina: il focolaio non si spegne

San Marino. Casale La Fiorina: il focolaio non si spegne

Casale La Fiorina: il focolaio non si spegne. Personale allo stremo delle forze

Gestire l’isolamento in una struttura di accoglienza per anziani è impresa immane e genera forti rischi per gli utenti

Sono allo stremo delle forze gli addetti ai servizi di assistenza nella casa di riposo di Fiorina. Il contagio non accenna a fermarsi, il focolaio, la cui presenza da queste pagine abbiamo denunciato già martedì scorso, non accenna a spegnersi. Nonostante le notizie rassicuranti dell’Iss che riportano dati molto bassi, è di ieri la notizia che sono almeno 12 i casi di Covid che devono essere gestiti. 

Le rassicurazioni che erano state date per il trasferimento dei contagiati presso la struttura ospedaliera hanno sortito un effetto solo parziale, probabilmente legato ai soli casi che manifestano sintomatologie preoccupanti. Gli altri ospiti invece vengono tenuti in isolamento forzato, ma la struttura non è certo idonea a garantire che il contagio non si propaghi anche ad altri ospiti o al personale. Il dato che emerge lo dimostra. Se da un lato assistiamo ad un impegno immane da parte del personale nel contenere il contagio sottoponendo tutti coloro che entrano in contatto con la struttura ad attento esame (pare che i tamponi vengano effettuati ogni due o tre giorni), ancora famiglie e personale non riescono a capire come sia possibile perseverare nella decisione di tenere i contagiati nella medesima struttura dove risiedono i soggetti più deboli e a più forte rischio nelle conseguenze della malattia. Ricordiamo come il Casale La Fiorina sia stata la ragione che ha definitivamente convinto il Dottor Rinaldi a rassegnare le proprie dimissioni.

L’Authority infatti non solo non è stata ascoltata nel momento in cui è stata interpellata per esprimere il parere previsto per legge, ma addirittura, pare, non sia stata neppure informata preventivamente della decisione. La retrodatazione di documenti ne sarebbe la prova certificata. Ma non solo l’Authority bensì anche chi ha le responsabilità gestionali del Casale sembra aver accolto favorevolmente il provvedimento imposto dai ‘piani alti’.

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