Piero Cecchini non è incompatibile con la poltrona di primo cittadino di Cattolica.
Ieri pomeriggio il Tribunale di Rimini ha respinto il ricorso presentato da alcuni esponenti della minoranza (Lorenzi, Carli, Marco Cecchini e Tabellini).
Un’accusa che era saltata fuori a ridosso della campagna elettorale, quando Cecchini non ricopriva in Umpi più nessun incarico, avendo ceduto tutte le quote, nel momento in cui aveva deciso di candidarsi.
Nel ricorso, oltre a sottolineare come il Comune di Cattolica fosse vincolato all’azienda in questione per la manutenzione dei pezzi di ricambio a causa dei brevetti esclusivi, puntavano il dito anche sul fatto che l’Umpi è di proprietà all’80% dell’Umpi Group, che fa capo sempre al sindaco.
Ieri i giudici hanno respinto il ricorso e costringendo gli accusatori a pagare le spese legali.
L’avvocato del sindaco cattolichino commenta: “Sono molto soddisfatto, era un caso in cui credevo. La vicenda poteva infatti essere suggestiva, e per questo pericolosa, anche se da un punto di vista giuridico non ha davvero né capo e né coda. Si parlava di una possibile dipendenza tecnologica, di previsioni per il futuro. Una cosa che in termini legali non sta assolutamente in piedi. Non si può giudicare in tribunale sul senso comune, ma in base alle norme, e il conflitto è ancorato alla legge. Qualcuno si era inventato ‘stregone della piazza’”.
Fonte: (corsivo) “Il Resto del Carlino”