Latitante dall’agosto 2010, dopo essere evaso dai domiciliari nella sua casa di Avellino dove era stato rinchiuso per una rapina alle poste, il 12 luglio dell’anno scorso non ha resistito dal rimettersi in gioco.
Così, quando ha visto uno zaino all’interno di un’auto di 2 rappresentanti di gioielli rimasta incustodita, ha mandato in frantumi un cristallo e si è tuffato col tronco all’interno.
Il 66enne Vincenzo Coppola è stato incastrato non solo dalla sirena della vettura ma anche dal dispositivo installato sul cellulare delle vittime.
Nella colluttazione Coppola perse lo zaino che conteneva solo indumenti da spiaggia ma permise ai rappresentanti di vederlo fuggire su una moto risultata intestata al figlio.
Tre giorni dopo, grazie anche alle utenze telefoniche sotto controllo, Coppola venne arrestato.
Alla sbarra Coppola c’è arrivato dovendosi difendere dalle accuse di tentata rapina, ricettazione derubricata in furto di 2 scatoloni di bottoni d’alta moda e 12 completi sportivi.
Il giudice l’ha condannato a 5 anni di reclusione ma l’avvocato dell’imputato ha già annunciato ricorso in appello.
Fonte: “Il Corriere di Romagna”