Rimini. Il Sindaco Andrea Gnassi interviene con una dichiarazione sull’elezione a Presidente della Repubblica di Sergio Mattarella e su alcune questioni spicciole che riguardano il Comune trattate con una impostazione ideologica.
La ‘lezione’ del Presidente Mattarella può e deve far testo in ogni ambito, anche locale. Se si è chiari negli obiettivi e lineari nel metodo il risultato non può che essere quello di premiare e valorizzare il merito: di una persona, di un progetto, di una coalizione. Allora a guadagnarci è la comunità e il bene comune. Se invece l’interesse è più rivolto al simbolo, piuttosto che ai fatti, ecco che si entra in una dimensione diversa. Accade, ad esempio, quando forze partitiche paiono più orientate a brandire il feticcio ideologico (magari per una presunta convenienza politica), ponendo in secondo ordine il merito e la sostanza di un programma di mandato realizzato in buona parte. La tentazione è quella di preferire la caratterizzazione attraverso distinguo ideologici piuttosto che la valorizzazione e l’intestazione delle scelte politiche e dei risultati raggiunti. In questo caso non si fa un buon servizio alla buona politica. Dire, e uso un altro esempio, che a Rimini sui servizi all’infanzia o sulla gestione del bene acqua, si portano avanti politiche di ‘privatizzazione’, significa fare la stessa operazione di mistificazione culturale di quanti un tempo sostenevano che ‘i comunisti mangiano i bambini’.
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Andrea Gnassi, sindaco di Rimini