Dopo Libera anche Repubblica futura consegna una lettera ai nuovi Capitani Reggenti per esprimere forte sdegno per il festino non autorizzato, a cui hanno partecipato anche diversi esponenti di maggioranza, avvenuto in via Giacomini a San Marino lo scorso 1° aprile.
“Eccellentissimi Capitani Reggenti, i fatti che stanno emergendo in questi giorni, incentrati sul ‘festino’ che si sarebbe tenuto in via Gino Giacomini il primo di aprile, non possono non indurre a una profonda riflessione e mostrano il loro alto interesse pubblico e politico, visto anche il coinvolgimento, che pare prospettarsi, non solo di comuni cittadini, ma anche e in speciale modo di soggetti che ricoprono cariche istituzionali. Siamo convinti che su questa vicenda sia necessario fare la massima chiarezza: nulla può restare nascosto. Devono essere chiarite: partecipazione di ogni soggetto che ricopra una carica istituzionale e/o amministrativa, responsabilità di tali soggetti nell’avere con i loro atteggiamenti non solo contravvenuto alle prescrizioni normative, ma anche contribuito a fornire a tutta la cittadinanza, vista peraltro l’importante eco mediatica anche internazionale che l’accaduto sta riscontrando, uno spettacolo sinceramente poco edificante, considerata anche la temperie nella quale ci troviamo e le pesanti restrizioni che da più di un anno vengono imposte a tutta la popolazione. Non può passare neppure per un secondo il messaggio che vi siano soggetti che possono fare certe cose, proibite ai più”, si legge nella lettera di Repubblica futura consegnata alla Reggenza per il semestre 1° aprile-1° ottobre 2021 composta da Gian Carlo Venturini e Marco Nicolini.
Il partito di opposizione, “per acclarare responsabilità politiche eventuali e per fare piena luce” sui fatti avvenuti in via Giacomini il 1° aprile scorso, chiede “la convocazione urgente di una seduta del Consiglio Grande e Generale, nella quale udire un dettagliato riferimento del segretario di Stato per la Sanità, Roberto Ciavatta, e del segretario di Stato per gli Affari Interni, Elena Tonnini”.
Vi sono peraltro le dimissioni già annunciate di due consiglieri di Rete, Alberto Spagni Reffi e Gloria Arcangeloni, che, a detta di Rf, debbano essere “discusse quanto prima dal Consiglio Grande e Generale”.
“Certi che comprenderete la necessità di questo urgente passaggio parlamentare, fiduciosi nelle Vostre valutazioni, porgiamo, Eccellenze, i più deferenti saluti”, conclude Repubblica futura.
——