All’assalto di San Marino, ma era uno scherzo
Diciotto studenti universitari scalarono la Seconda Torre e rubarono le armi antiche. Si rischiò l’incidente diplomatico
Segue dalla prima L’assalto iniziò infatti poco prima della mezzanotte del 13 aprile 1956, si consumò nel giro di un’oretta e si concluse alle prime luci dell’alba: le armi trafugate, una colubrina, una spingarda e un pesantissimo mortaio, furono caricate su una delle vetture e portate a Bologna, nell’abitazione universitaria di uno degli assalitori. Diciamo subito che poco mancò che l’incursione facesse scoppiare un incidente diplomatico fra San Marino e Italia: la finalità goliardica aveva imposto agli studenti di informare subito il governo sammarinese dello scenario dell’impresa con l’aggiunta che per restituire le armi sarebbe bastato un modesto riscatto con cui sedersi tutti, autorità del Titano comprese, attorno al tavolo di una taverna per una grande festa di riconsegna. (…)
Tratto da Il Resto del Carlino
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