Difesa Roberti: “Deve essere assolto e vanno revocate tutte le confische”
Avvocato Rossano Fabbri: “L’abnormità dei sequestri per 165milioni dà conto del fantasioso castello accustorio senza prove architettato dall’inquirente”
ANTONIO FABBRI – Ieri è stata la volta della difesa di Giuseppe Roberti. Ha aperto le arringhe difensive l’avvocato Alessandro Petrillo. “Mi sono posto una domanda: perché oggi noi siamo qui? Non siamo qui non per rinnovare il giudizio di merito. Non siamo qui per rifare il processo, per giudicare o rigiudicare gli imputati secondo le regole della cognizione ordinaria tipiche del giudizio di merito. Siamo qui per giudicare una sentenza. Per giudicare un processo di primo grado che a mio avviso è impregnato di criticità e di problematiche che lo rendono nullo e lo candidano alla più severa delle censure”. Quindi ha aggiunto: “Siamo qui per vedere e capire un intreccio a mio avviso pernicioso, apparentemente intriso di giustizialismo, un giustizialismo che in realtà si è rivelato qualcosa di diverso. Sotto le malcelate spoglie di quel giustizialismo si sono nascoste iniziative o percorsi giudiziari verosimilmente ispirati ad altro. Un attacco al sistema politico che si traduce in una iniziativa giudiziaria, a mio avviso del tutto sconsiderata. Non esistono rivoluzioni che si possono compiere per via giudiziaria. Penso a Tangentopoli in Italia, penso al conto Mazzini a San Marino. Ma la tensione morale di mani pulite non riesco a scorgerla in questo processo per le recondite finalità che si sono mosse dietro”, sostiene l’avvocato Petrillo. “Emerge prepotentemente – aggiunge – il profilo di una situazione ambientale foriera di una non serenità di giudizio che ha trasferito i suoi deteriori e beceri effetti sulla sentenza di primo grado (…)
Articolo tratto da L’informazione
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