Rimini. Coronavirus, si va verso la chiusura totale di sei Comuni

Rimini. Coronavirus, si va verso la chiusura totale di sei Comuni

Si va verso la chiusura totale dei Comuni di Riccione, Misano Adriatico, Cattolica, Morciano, San Clemente e San Giovanni in Marignano per contenere il più possibile la diffusione del coronavirus nella Provincia di Rimini.

È attesa per oggi pomeriggio la risposta della Regione Emilia Romagna alla proposta di decreto anti-contagio da coronavirus portata avanti da Provincia e Prefettura di Rimini. Previste la chiusura di tutte le attività, compresi i mercati ambulanti alimentari ed esclusi i supermercati e le farmacieulteriori restrizioni sulla mobilità interna e la chiusura del confine con Pesaro e San Marino

“Provvedimenti ancora più stringenti, molto severi, saranno assunti nelle prossime ore e riguarderanno il territorio della provincia di Rimini e in particolare l’area sud, la più martoriata dal dilagare del contagio coronavirus. Prima di tutto la salute. Dobbiamo uscire da questa situazione nel più breve tempo possibile”, ha detto il presidente della Provincia di Rimini, Riziero Santi, nella propria pagina Facebook.

“Il comitato di crisi ha iniziato a ipotizzare misure ulteriormente restrittive specie in quei comuni dove il contagio è arrivato ad essere superiore a un accertato ogni 500 abitanti. Questi comuni sono i sei dell’area sud di Rimini (Morciano è proprio il sesto). Le decisioni in merito sono demandate alla Regione Emilia Romagna la quale dovrebbe decidere in giornata. I temi del dibattito non sono però semplici in quanto se è vero che in questi sei comuni le percentuali sono più alte, esiste comunque un rapporto stretto e diretto con tutti gli altri comuni della provincia, del pesarese, di San Marino. Se non altro per motivi di lavoro. Così come è vero che il Comune di Rimini ha sì percentualmente meno casi, comunque in aumento, ma, da solo, è il 50% della popolazione provinciale. L’aumento percentuale costante in quel comune potrebbe produrre decine e decine di casi in solo alcuni giorni. La riflessione è quindi stata consegnata ai responsabili dell’unità di crisi regionale la quale dovrà decidere secondo scienza. Aspettiamo il pomeriggio e, nel frattempo… stiamo a casa”, ha dichiarato il sindaco di Morciano, Giorgio Ciotti, sempre su Facebook.

“Fatti salvi gli spostamenti nei termini e modalità consentiti dal decreto dell’8 marzo 2020 articolo 1 lettera a) richiamato da quello del 9 marzo 2020, che prevede che gli stessi siano giustificabili, previe le autocertificazioni di legge, esclusivamente per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di salute o rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza, il Comune di Riccione ordina in via precauzionale, con effetto immediato e fino a revoca, al fine di prevenire il rischio di diffusione del Covid-19 nell’ambito del territorio comunale la sospensione dell’attività degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande posti nelle aree di servizio e rifornimento di carburante situati nel territorio comunale nonché all’interno della stazione ferroviaria – in tali esercizi sarà consentita solo la vendita di tabacchi ove prevista -; e a tutti i cittadini di limitare le uscite per le esigenze primarie degli animali da affezioni, per il tempo strettamente necessario e solo nelle aree contigue alla propria residenza, domicilio o dimora”, ha affermato il sindaco di Riccione, Renata Tosi, sul popolare social network.

AL

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