Alessio Muccioli (Segretario FUPI-CSdL): ‘A San Marino siamo tutti (o quasi) dipendenti dello Stato. Provocazione? Si, ma fino a un certo punto…’

Alessio Muccioli (Segretario FUPI-CSdL): ‘A San Marino siamo tutti (o quasi) dipendenti dello Stato. Provocazione? Si, ma fino a un certo punto…’

Sarà letta come una provocazione, ma non lo è più di tanto: un libro
dedicato ai recenti fatti di mafia e alle disavventure varie di San
Marino, nelle prime pagine attribuisce alla nostra Pubblica
Amministrazione circa 10.000 dipendenti. Mi sono chiesto quali fossero
le fonti degli autori che riportano un dato più che raddoppiato rispetto
alla realtà; ripensandoci mi viene però il dubbio che tale
interpretazione possa essere, in un cero senso, non così fantasiosa.

Se considerassimo infatti quanta
parte dell’economia privata vive anche grazie ai rapporti e ai lavori in
appalto dallo Stato, 30 milioni di euro annui, quella stima di cui
sopra si avvicina, forse, alla realtà… Trenta milioni di soldi pubblici
in appalti sono trenta milioni che finiscono negli ingranaggi
dell’economia.

 

Capita poi di leggere in questi giorni (grazie ad una interpellanza
del movimento Civico 10) che dal 2004 ad oggi il settore privato ha
usufruito di sgravi fiscali per centinaia di milioni di euro;
provvedimenti a pioggia documentati da dati riferiti solo agli ultimi
8/9 anni, quindi riferiti anche a periodi in cui di crisi non se ne
vedeva nemmeno l’ombra. Periodi nei quali ci si arricchiva senza pagare
le tasse.

Per tutta risposta l’attuale Governo (dicono di centro sinistra) ha
presentato “lancia in resta” in prima lettura una riforma fiscale
intrisa di un forte spirito di equità e volta a ristabilire il dovuto
ordine morale alle cose: l’ironia è d’obbligo per non correre il rischio
di scivolare nella volgarità.

La proposta di legge di riforma tributaria è semplicemente non
commentabile, la sua lettura può causare irritazione e mal di fegato.
Cosa molto singolare è che durante il dibattito della legge in
Consiglio, alcuni rappresentanti della maggioranza, in particolare dello
stesso partito del Segretario che ha avuto il coraggio di presentare il
progetto di legge, si sono detti in totale disaccordo con la legge
stessa: che dire? Ci stanno prendendo per i fondelli?

Tali dichiarazioni in un paese normale avrebbero avuto altre
conseguenze, talmente ovvie che nemmeno le scrivo. Legge di riforma
tributaria che, dicevo, è incommentabile, perché mentre per i lavoratori
dipendenti si prevede un aumento esponenziale delle tasse per i (4/5/6
volte rispetto ad oggi a seconda della fascia di reddito) per le altre
categorie, invece, che le tasse non le hanno mai pagate veramente, non
si prevedono nemmeno gli strumenti di accertamento che possono far
emergere situazioni peraltro sotto gli occhi di tutti, come molti
imprenditori che sono soliti dichiarare meno dei propri impiegati (non è
una eccezione ma la norma).

Tuttavia, dopo la manifestazione sindacale tenutasi il giorno del
Consiglio nel quale la legge veniva presentata, il Governo si è speso in
rassicurazioni sulla completa disponibilità a rivedere profondamente
quella legge (come dire: abbiamo scherzato volevamo vedere se eravate
attenti).

È passato praticamente un mese e a quanto ci risulta di volontà
concrete di modifica nemmeno l’ombra; non resta dunque che proseguire
con forza la mobilitazione, a partire da una presa di coscienza di una
cittadinanza che ha il diritto e il dovere di non farsi più prendere per
il naso da chi, come è nei fatti, vuole solo difendere gli interessi di
lobbies economiche che a questo paese danno ben poco.

 

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