I giovani del Psd sulla elezione di Obama

I giovani del Psd sulla elezione di Obama

Ci sono momenti in cui poche parole danno il senso di un periodo, di un destino comune di una nazione. YES WE CAN, tre sillabe, tre parole, una speranza, un uomo. Il destino comune di una nazione è, di tanto in tanto, incarnato in una persona, un nome. Obama è una di queste persone: per carisma, intelligenza, immagine, modo di rapportarsi è già paradigmatico, un modello. Lo conosciamo da poco, ma ha da subito riacceso quello stimolo un pò sopito in tutti noi che ci spinge a vedere più in là del muro dei pregiudizi e delle ineluttabilità, che solletica la speranza e non la paura, che punta sull’intelligenza e non sulla forza. Gli USA nelle loro contraddizioni rappresentano ancora il paese del sogno e delle capacità dell’uomo di ottenere i più grandi traguardi. YES WE CAN. Sembra una di quelle interiezioni che i predicatori inseriscono nei discorsi per cementare il senso delle parole, un suggello che ne aumenta l’efficacia. L’idea che grandi sentimenti di libertà, cambiamento, evoluzione sono ancora presenti anche in una società, quella occidentale, iperstimolata e ipertecnologica da una parte e anestetizzata e che non ripone speranza nel futuro dall’altra. YES WE CAN, non yes I can. Non il potere del Presidente degli Stati Uniti modifica, da solo, le sorti di un paese e di un popolo. A volte il caso, la storia, le persone, le volontà si incrociano e determinano una strada da percorrere insieme: questo è uno di quei momenti. Il primo Presidente di colore della storia: nuovi steccati cadono, di nuovo gli Stati Uniti, come 40 anni fa con Kennedy, al centro delle attese del mondo e soprattutto dell’Europa. Obama deve ancora dimostrare di essere in grado di sopportare la responsabilità (più grande di quella della presidenza) che gli è stata attribuita, ma il risultato elettorale mostra che l’America è con lui ed anche lo sfidante McCain lo ha capito; in questo è grande quel paese: nel mettere da parte le avversioni e le divisioni al fine di lavorare insieme per il proprio paese (che sia così anche a San Marino). La speranza è che la spirale di morte e diffidenza iniziata nel 2001 lasci il posto a questo nuovo spirito di collaborazione, apertura verso il mondo e fiducia che Obama accende in noi. Dalla più piccola democrazia del mondo, a quella più rappresentativa, dal paese della libertà come ideale a quello della libertà perpetua, a volte passioni e sentimenti muovono e commuovono gli animi in egual misura.
Anche a San Marino si voterà: il nove novembre, 9/11…il contrario di 11/9, undici settembre, curiosa coincidenza. Ci auguriamo che ne scaturisca una stagione di RIFORME E LIBERTA’ come quella appena avviata oltreoceano. La nostra coalizione è la naturale espressione di questo impegno.
Grazie Obama per aver dato nuova linfa alla politica e motivazione ai giovani.
I GIOVANI GSD SONO CON TE E COL POPOLO AMERICANO, PER LA PACE E LO SVILUPPO.
YES WE CAN, ORA SI PUO’.

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