La
maggioranza si allarga per fare di San Marino la Repubblica del Gioco
d’Azzardo
L’INFORMAZIONE DI SAN MARINO18/01/2007 ( Giochi, non ci devono essere più
intoppi)
Nel luglio 2006
fu denunciata la pressione sui nuovi governanti (Psd, Ap ed Su) per fare di San
Marino la Repubblica del Gioco d’Azzardo. Pressione – fu detto – proveniente
dalle stesse file della maggioranza. Però la denuncia (per luogo, tempi e
circostanze in cui fu avanzata: in Consiglio, il giorno della formazione del
nuovo governo e da parte di un partito cacciato all’opposizione, la Dc) fu
tacciata di strumentalismo. In particolare da Ap e Su, i quali per anni si erano
battuti per azzerare la questione dei giochi. Ap ed Su non accettarono l’accusa
di connivenza in un progetto tanto devastante: di qui la Commissione d’Indagine,
con scadenza 31 gennaio 2007. A tale data dissero che si sarebbe chiusa la
partita anche col gestore creato dalla famigerata convenzione del 2001. Dissero
che non ci sarebbe stato spazio né per gli interessi dei nuovi – supposti –
gestori (propalati da “Il Giornale”) né per quelli preesistenti, facenti capo
all’uomo-bastone-del-pollaio.
I fatti. Già
entro il 2006 è stata varata una legge sui giochi che apre a nuovi gestori e non
esclude i vecchi. Insomma il peggio del peggio. Il governo agli sponsor
politici dei nuovi interessi aggrega quelli dei vecchi, cioè i tutori, per
intenderci, della conferenza stampa di Palazzo Begni. La maggioranza Psd, Ap ed
Su si allarga. Non ci devono essere più intoppi sui giochi, tipo 28 contro 28.
Così San Marino può finalmente diventare la Repubblica del Gioco d’Azzardo
come richiesto dai faccendieri fin dalla metà dell’ Ottocento.