Continua a fare discutere il mancato interramento dei cavi dell’alta tensione a Cailungo, nei pressi della sede AASS.
Dopo anni di richieste e di battaglie, il progetto sembrava doversi realizzare tra il 2019 e il 2021. Aass aveva già stanziato 6,2 milioni ma il piano è stato fermato. Come spiegato dal movimento Rete nel 2022, l’intento era di portare Terna, società italiana responsabile delle reti elettriche di alta tensione, a partecipare economicamente al progetto.
Quest’anno è poi emersa la necessità di dare una base giuridica per far operare Terna in territorio, attraverso un Decreto delegato, ora in attesa di ratifica da parte del Consiglio Grande e Generale.
Il tema è stato al centro di un incontro, poche settimane fa, tra Comitato Antenne di Cailungo, UCS ed il Segretario con delega anche ai rapporti con l’AASS, Alessandro Bevitori, alla luce dei valori sopra alla norma di inquinamento elettromagnetico a Cailungo.
“In quella cornice – scrive Ucs in una nota – il Segretario si è preso un impegno importante, ha dichiarato infatti di ritenere il problema del mancato interramento delle antenne, una grave questione di salute pubblica e che portare per la ratifica in Consiglio il decreto che consente a Terna di interrarle, è un passaggio fondamentale ed ciò che manca per far sì che finalmente inizino i lavori.
Il decreto delegato 11 settembre 2024 n. 149 “Disposizioni per l’esercizio, la manutenzione ordinaria e straordinaria delle reti di trasmissione in alta tensione dell’energia elettrica in territorio ai fini del loro potenziamento e razionalizzazione” è in effetti approdato nel Consiglio di settembre con tanto di relazione. Ma è bastato uno sguardo all’ordine del giorno, prima ancora dell’inizio dei lavori, per capire che difficilmente si sarebbe arrivati a ratificarlo. Ora, se come il Segretario Bevitori ha affermato con convinzione, dopo la ratifica, non vi saranno ulteriori ostacoli per far partire i lavori di Terna, è fondamentale che ci si attivi e si faccia in modo che al prossimo Consiglio il decreto venga ratificato.
I componenti del Comitato Antenne unitamente a UCS auspicano che questo avvenga, ci deve essere consapevolezza su certe tematiche dove tutti remano dalla stessa parte per fare in modo che i cittadini siano tutelati e al sicuro e non esposti a gravi rischi che, dati e numeri alla mano, ne hanno messo e ne stanno mettendo a repentaglio la salute”.
“Ognuno, si sa, ha le proprie priorità ed è sacrosanto che sia così. Uno Stato tuttavia ha priorità evidentemente oggettive. E quando si tratta di salute pubblica, niente deve avere la precedenza” conclude Ucs.