Alcune riflessioni dell’UpR, Unione per la Repubblica, dopo i 100 giorni ‘abbondantemente’ superati di governo
La “boa dei 100 giorni” è stata doppiata senza tanti sussulti e pochissimi risultati e si è, invece confermata la classica – e per certi versi fiacca – dialettica tra maggioranza e minoranza.
In un quadro di forte staticità, le emergenze hanno continuato insistentemente a premere con maggiore forza e in alcuni casi aumentando la gravità della situazione.
Non è intenzione dell’Unione Per la Repubblica affrontare il prossimo dibattito consigliare sul Report del Fondo Monetario Internazionale all’insegna di un confronto scontato.
L’urgenza della situazione, forse anche per uno schema di confronto logoro, non ci pare sia affrontata adeguatamente dal Governo e dall’aula consigliare con una capacità di reazione pronta ad affrontare la gravità delle condizioni del Paese.
I tagli strutturali alla spesa pubblica per oltre 30 – 40 milioni, la tenuta del bilancio dello Stato, un nuovo intervento di ricapitalizzazione in favore di CARISP e una riforma fiscale sono passaggi obbligatori ma complicati.
A questi inoltre si affianca l’introduzione di un’imposta patrimoniale con tutto il corredo d’interventi straordinari che da “una tantum” sono diventati ordinari e che, lo stesso FMI, giudica ormai necessari per tenere i conti in ordine.
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