San Marino. Adesso basta ciance circa la ventilata impossibilità di recuperare gli arretrati nel versamento della monofase: 188 milioni. I governanti (assieme a certi supporter dell’opposizione) hanno raccontato ai loro concittadini di tutto e di più, pur di non intraprendere alcuna azione concreta per tale recupero.
Per metterli – verbalmente, tali politici – in un cul de sac, è bastato a Movimento Civico 10 richiamare una generica delibera del Congresso di Stato del 2006 con cui si dava mandato all’Avvocatura dello Stato di procedere civilmente contro chiunque avesse danneggiato lo Stato. Ed anche in caso di reati penali prescritti dato che (art. 143 del Codice Penale) la prescrizione “non estingue le obbligazioni civili di risarcimento del danno patrimoniale derivanti dai reati stessi“.
Per tali azioni di recupero sul piano civile, la prescrizione è trentennale. Ed il colpevole vi dovrà far fronte col “proprio patrimonio presente e futuro“.
Anche nella conferenza stampa di ieri si è avuto l’impressione che da parte del governo, nonostante la lodevole decisione di attivare una commissione amministrativa di indagine, non si abbia intenzione di procedere a norma di legge, ma si preferisca continuare a tergiversare magari cercando di far passare delle sanatorie – speriamo non sia così – come concordati.
Gli unici concordati di cui il governo ha riferito al Consiglio sono quelli di soggetti economici attivi che hanno chiesto – e concordato – una rateizzazione del versamento della somma arretrata.