Annalisa Boselli – Corriere Romagna: L’ex presidente della Fondazione Carisp chiede al consigliere dell’Upr di chiarire innanzitutto la situazione prima di parlare di complotto /
Masi: «Lonfernini deve dare risposte» /
L’esponente di Ap vuole sapere chi ha versato i soldi, chi li ha usati e per quali fini
SAN MARINO. «Prima di gridare al complotto e alla pulizia etnica, Lonfernini dovrebbe rispondere ad almeno tre domande che tutti i sammarinesi pongono alle persone chiamate in causa: hanno
effettivamente prelevato, ingenti somme di denaro (in totale oltre 5 milioni di euro) da libretti e conti della Banca commerciale sammarinese, intestati a nomi di fantasia? Chi ha alimentato tali conti? Chi ha versato il denaro e perché è stato così generoso? Come è stato utilizzato e quali le eventuali contropartite?». Tito Masi, ex presidente della fondazione Carisp ed esponente di Ap, incalza Giovanni Lonfernini dopo la relazione in Consiglio del consigliere Upr in cui quest’ultimo ha spiegato comesudiluieilsuo partito fosse stata ordinata «pulizia etnica», di essere stato vittima di un
trattamento che «non auspico al peggior avversario politico». Ma Masi non si fa intenerire: «Anziché dare risposte convincenti si preferisce alzare il polverone, rilanciare scandali che coin- volgono altri, chiedere a gran voce indagini e commissioni d’inchiesta su tutti gli episodi sospetti degli ultimi venti anni, con l’evidente fine di insabbiare tutto o di fare emergere che tutti sono colpevoli e quindi nessu- no è colpevole». E difende l’operato del suo partito: «Per quanto riguarda Alleanza Popolare, che gli scandali di questi anni (e sono tanti) li ha denunciati per tempo e
senza reticenze, che ha combattuto in ogni occasione l’intreccio fra gli affari e la politica, non c’è alcun problema a scoperchiare tutte le pentole e a ricercare la verità, ma quando tali proposte arrivano da chi è coinvolto nell’ultimo episodio di malcostume politico è inevitabile che emerga qualche sospetto». (…)