‘Subito un freno alla precarietà dilagante”. E’ il succo della lettera che i segretari della Federazione Industria CSU, Enzo Merlini e Giorgio Felici, hanno spedito oggi al Governo. Il fenomeno va affrontato a 360 gradi -ribadiscono -, ‘perché le nuove forme di precariato stanno colpendo anche i lavoratori sammarinesi e residenti, attraverso un abuso dei contratti a tempo determinato’.
Nella missiva, i segretari FLI-CSU ricordano lo sciopero di inizio febbraio dei dipendenti Colombini a difesa di un collega frontaliero licenziato dopo 15 anni di lavoro: “Questo avviene – scrivono – perché non è stato più ripreso il percorso della stabilizzazione”. Tema ormai arcinoto, al punto che il Segretario di Stato al Lavoro ha recentemente dichiarato una disponibilità a far uscire dall’incertezza contrattuale i lavoratori italiani occupati in Repubblica da 4 anni. Merlini e Felici fanno però presente all’Esecutivo che “sono tanti i lavoratori sammarinesi che non si vedono rinnovare contratti a termine a fronte di nuove assunzioni e al solo scopo di non stabilizzare i rapporti di lavoro”, mentre negli ultimi anni “nel settore della logistica e del facchinaggio sta prendendo sempre più piede il ricorso ad aziende forensi che lavorano stabilmente per conto di una o più aziende con propri dipendenti”.
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