I testi degli accordi in trattativa fra Italia e San Marino sono stati siglati al tavolo tecnico (parafati) già il 25 giugno. La notizia è circolata durante la sessione del Consiglio Grande e Generale dedicata appunto in gran parte a tale argomento.
Ebbene da tale giorno i governanti sammarinesi hanno atteso invano da Roma la comunicazione di una data per la firma.
Poi è arrivata la doccia fredda e l’umiliazione arrecata dal Ministro italiano della Economia Giulio Tremonti venerdì 28 agosto alla Repubblica di San Mairno come Stato e direttamente ai due protagonisti principali di tali accordi, Antonella Mularoni, Segretario di Stato per gli Affari Esteri e Gabriele Gatti, Segretario di Stato alle Finanze.
La reazione sammarinese che ha portato ai successi Ocse e Moneyval, ha finito per irritare maggiormente il Ministro Tremonti (San Marino ‘unicum’). Di fatto questa reazione ha segnato un rottura nel dialogo fra i due governi come si vede dalla successiva esclusione di San Marino dalla
lista dei paesi collaborativi ai fini dello scudo fiscale. Il che è equivalso al segnale dell’assalto alla caverna di Alì Babà.