Stefano Vitali, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Rimini e candidato del Pd alla Presidenza della Provincia di Rimini, e Oronzo Zilli, capogruppo in Consiglio Comunale di An-Pdl, si sono trovati d’accordo sulle linee indicate da Maurizio Focchi, Presidente di Confindustria di Rimini, nella lettera di fine anno indirizzata agli organi di stampa.
Credo che l’intervento del Presidente di Confindustria Rimini, Maurizio Focchi,
debba essere considerato in tutto e per tutto il manifesto di un nuovo modo di intendere l’impresa e le sue relazioni
con il territorio e la comunità in cui si cala, ha affermato Vitali.
Focalizzo in particolare tre elementi, tre settori di intervento che investono in pieno il ruolo della componente pubblica,
del discorso di Focchi: la programmazione strategica, l’infrastrutturazione e la meritocrazia.
Anche Oronzo Zilli, capogruppo in Consiglio Comunale An-Pdl, condivide appieno le dichiarazioni Focchi in tema di lavoro, etica ed impresa, soprattutto laddove viene chiesto che le istituzioni non lascino sole le imprese, proseguendo invece sulla strada dell’adeguamento delle
infrastrutture alle esigenze delle aziende e del territorio, specialmente in un periodo di crisi economica come quello
che stiamo attraversando.
Tutto questo diventa ancora più importante alla luce della classifica annuale fatta dal Sole 24 Ore – di cui dobbiamo
prendere atto – nella quale Rimini scende dal 17esimo al 39esimo posto. Ambiente, servizi, salute, ed in particolare
affari e lavoro sono le note più positive: soprattutto questi ultimi due settori rendono merito all’operosità delle nostre
imprese, capaci di ‘tenere’ nonostante l’enorme peso dell’inflazione, che posiziona Rimini al 102esimo posto,
penultima davanti a Foggia’.
C’è molto da lavorare invece – conclude Zilli – sulla sicurezza e sugli ‘incidenti’ – e pertanto sulla rete viaria – dove Rimini occupa le
ultimissime posizioni di questa speciale classifica. ‘I nostri amministratori ogni anno si ostinano a raccontarci che va
tutto bene, ma ciò all’evidenza dei fatti non è vero. Dove sono le infrastrutture promesse e necessarie? Le
strade, per esempio, che servono (la terza corsia A14, la complanare, la sistemazione della Statale Adriatica) e quelle
che serviranno, non solo per lo sviluppo delle imprese, ma anche per migliorare la raggiungibilità del nostro territorio?
Occorre che chi governa il nostro territorio si assuma le proprie responsabilità di fronte a questa situazione e si metta
di buona lena ad intervenire laddove c’è bisogno.