A Bmc (Baita, Minutillo, Colombelli), mancati 130 mila euro. Il Mattino di Padova, Renzo Mazzaro

A Bmc (Baita, Minutillo, Colombelli), mancati 130 mila euro. Il Mattino di Padova, Renzo Mazzaro

Il Mattino di Padova
Quei 130 mila euro mai pagati a Bmc per il metrò veneto
Inchiesta Mantovani, il nucleo ispettivo voluto da Zaia al lavoro sullo strano incarico per la promozione dell’Sfmr

 Renzo Mazzaro

 

VENEZIA. Il nucleo ispettivo istituito da Luca Zaia per far luce sul coinvolgimento di strutture regionali nell’inchiesta Mantovani, ha scoperto che i 130.000 euro destinati nel 2006 alla Bmc Broker per la campagna pubblicitaria sul metrò regionale (Sfmr) non sono mai stati pagati. Piccola soddisfazione per i contribuenti veneti, tenuto conto che sul metrò regionale nessuno è ancora salito, nonostante siano stati spesi fino a questo momento 640 milioni di euro. Piccola soddisfazione, perché è molto più alto il totale fatturato dalla società di San Marino a strutture regionali. Il record appartiene a Veneto Strade, che ha pagato a Bmc Broker 2 milioni e 100.000 euro per servizi sui quali è in corso l’indagine della Guardia di Finanza. Il nucleo ispettivo regionale sta girando la documentazione recuperata alla procura di Venezia, alla quale adesso tutti guardano senza capire bene cosa aspettarsi.
Bmc Broker srl è la società presieduta da William Ambrogio Colombelli, arrestato con Pergiorgio Baita per frode fiscale il 28 febbraio scorso. Della società aveva fatto parte anche Claudia Minutillo, segretaria del presidente Giancarlo Galan dal 2000 al 2005, anche lei arrestata il 28 febbraio con Baita e Colombelli ma oggi agli arresti domiciliari.
A cosa dovessero servire di preciso i 130.000 euro lo sanno solo i proponenti della delibera n.374 del 28 febbraio 2006, che non è mai stata integrata con la documentazione richiesta dalla segreteria di giunta. I giornali dell’epoca ne riportarono stralci. Si leggeva che «in vista della conclusione dei lavori dei primi lotti del Sfmr appaltati (Padova-Castelfranco, Salzano-Castelfranco, Mogliano-Treviso e Mestre-Mira Buse) prevista per il 2007, appare opportuno programmare una adeguata campagna informativa diretta a rendere note ai cittadini le caratteristiche del nuovo sistema e le nuove potenzialità. Per questo si è individuata nella Bmc Broker di San Marino una società in grado di fornire un adeguato supporto alla Regione Veneto, in quanto la stessa, come da curriculum agli atti, risulta aver maturato una consolidata esperienza a livello nazionale e internazionale».
A dispetto di quanto scritto, il curriculum della Bmc Broker non risulta agli atti. Nessuno l’ha mai consegnato, nonostante le richieste.
Quel 28 febbraio, la delibera approda in giunta presentata dall’assessore Renato Chisso, vidimata dal segretario alle infrastrutture Silvano Vernizzi e vistata dall’ingegner Stefano Angelini, a quanto pare responsabile del procedimento. La giunta approva all’unanimità, a condizione che «la direzione provveda a implementare le premesse della delibera con l’elencazione delle diverse attività da svolgere, prevedendo le singole voci di spesa e in allegato apposita convenzione per l’esecuzione dei lavori».
Insomma, manca la documentazione al completo e tutti ne prendono atto, incluso lo stesso Renato Chisso. La delibera torna agli uffici di Serafini con la richiesta di integrazione firmata del segretario di giunta Antonio Menetto, oggi in pensione. Della Bmc Broker Menetto ricorda solo il finanziamento accordato, sempre nel 2006, per il buffet con 600 invitati alla presentazione dei lavori del Passante di Mestre, una delle tante, avvenuta a Fusina: 150.000 euro dalla Regione più altri 30.000 da una sua società, Veneto Acque, se non andiamo errati.
«Ma se la giunta aveva approvato, la delibera era operante», precisa Menetto. «Per l’attuazione bastava solo che gli uffici adempissero alle indicazioni riportate».
Invece gli uffici non fanno niente del genere. Nel 2008 Menetto scrive a Serafini: dimmi almeno che non avete fatto nulla. Ok, risponde Serafini: «In riferimento alla vostra richiesta, si attesta di non aver mai provveduto a dare esecuzione alla delibera». Menetto prende atto e archivia il provvedimento. E’ il 28 marzo 2008.
Come c’è rimasto l’assessore Chisso, che aveva tanta fretta di portare in giunta il provvedimento da presentarsi senza la documentazione in appoggio? «E’ passato un po’ di tempo, ricordo il provvedimento, ma non perché non ne abbiamo dato esecuzione. Probabilmente perché i lavori del Sfmr andavano per le lunghe», risponde l’assessore.
Tanto per le lunghe che il metrò è ancora fermo: a che punto siamo oggi? «L’avvio di corse ravvicinate è legato alla fornitura dei treni. Ne abbiamo ordinati 23, l’accordo per il cadenzamento è stato chiuso con Trenitalia e ne daremo notizia nei prossimi giorni. Preciso che le date di fornitura sono contrattualizzate, quindi certe e sanzionabili, se non vengono rispettate. Ma i passeggeri non corrono sui contratti, corrono sui treni veri e non abbiamo ancora le date di consegna».

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy