A San Marino interventi innovativi di osteotomia di ginocchio

A San Marino interventi innovativi di osteotomia di ginocchio

  
Ieri 24 ottobre presso l’Unità di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale di Stato, diretta dal Dott. Oliviero Soragni, il Dott. Diego Ghinelli ha organizzato un workshop sull’osteotomia di ginocchio per mettere in risalto una nuova tecnica che viene utilizzata da poco tempo nel reparto di San Marino.
Per l’occasione il  Dott. KONRAD SLYNARSKY di Varsavia, grande esperto in questa tipologia d’intervento, è stato ricevuto ieri per eseguire, insieme al dott. Ghinelli, due interventi di osteotomia su pazienti sammarinesi; tutto questo alla presenza di diversi chirurghi italiani, che hanno potuto seguire in videoconferenza gli interventi mentre si svolgeva in Sala Operatoria.
Tale tecnica comporta notevoli vantaggi  per il paziente.
   
L’artrosi fa ormai parte di un normale processo d’invecchiamento quindi inarrestabile, ma nei casi conclamati diventa causa di dolore e di limitazione funzionale quindi una vera e propria malattia che interessa soprattutto l’articolazioni dell’anca e del ginocchio.
La cura in questi casi è solamente  chirurgica: “la protesi”.
In Italia, nel 2006 sono stati effettuati circa 90 mila interventi di protesi di anca e 52 mila di protesi di ginocchio. Il confronto con il numero di interventi effettuati nel 1999 mostra un aumento del 150% per le sostituzioni protesiche di anca e del 250% per quelle di ginocchio.
Ovviamente l’incidenza dell’artrosi è direttamente correlata all’età con un picco massimo fra i 75 e 79 anni, tuttavia capita frequentemente di vedere dei giovani con l’artrosi del ginocchio in relazione allo stile di vita caratterizzato dall’attività sportiva.
Purtroppo è un processo degenerativo che non si può evitare, ma solo  ritardare e poiché non esistono le  protesi che durano tutta la vita, a meno che non si intervenga oltre i 70 anni, è d’obbligo nei giovani cercare con tutti i mezzi di evitare una soluzione estrema.
Quando si manifestano i primi sintomi, bisogna riconoscerne le cause e trattarle: condizioni congenite o acquisite accelerano il processo di usura che solitamente inizia  in una parte dell’articolazione.
Le deviazioni dell’asse del ginocchio congenite  o conseguenti a fratture o l’asportazione del menisco, specie se eseguita in giovane età,  portano a un sovraccarico compartimentale, a un rapido consumo e deterioramento della cartilagine, nella sede in cui si è verificato il primo danno.
Oggi si possono riparare le lesioni della cartilagine, preservare i menischi, mediante sutura o trapiantare dei  menischi o sostituti meniscali; ovviamente ogni intervento va rapportato all’età del paziente e alla sintomatologia.
La correzione del sovraccarico compartimentale rimane comunque un cardine fondamentale per il buon esito di ognuno di questi atti riparativi  sull’articolazione.
L’intervento di osteotomia del ginocchio consente di spostare il carico da un compartimento sofferente a un compartimento sano.
Questo intervento, semplice nella sua concezione, se eseguito correttamente consente di migliorare nel tempo la sopravvivenza dell’articolazione danneggiata, prima di arrivare a un grado tale da dover intervenire esclusivamente con la protesi.
    Ufficio Relazioni Pubbliche ISS
       25 Ottobre 2011  

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