Accordi internazionali, lavoriamo insieme, ma ciascuno nel proprio ruolo

Accordi internazionali, lavoriamo insieme, ma ciascuno nel proprio ruolo

Comunicato stampa

Il riferimento del governo sullo stato e le proposettive del sistema bancario e finanziario sammarinese è stato licenziato, nella tarda serata di venerdì, con la presa d’atto del Consiglio Grande e Generale.

Quanto mai ricco e articolato il dibattito che, pur di fronte ad un argomento così complesso e delicato, non ha seguito le consuete strategie contrapposte tra maggioranza e opposizione. Dai due versanti dell’aula è venuta una pressochè generale condivisione della relazione del Segretario alle Finanze. Il quale, dopo una breve cronistoria per descrivere le condizioni di criticità del sistema, e le strategie adottate per affrontare le emergenze, ha presentato le proposte non solo per uscire dall’impasse, ma soprattutto per avviare San Marino sulla strada di un nuvo sviluppo.

Questi i passaggi chiave.

La sovranità nazionale non è sufficiente per uno Stato come San Marino a difendere i livelli di PIL, reddito procapite e gettito fiscale fin qui raggiunti, in quanto la forte dipendenza da fattori della produzione esterni e da sbocchi di mercato transfrontalieri, lo espone ad azioni di altri Stati, che richiedono l’integrazione dei diversi sistemi statuali.

Ciò vuol dire che l’adeguamento agli standar normativi internazionali non piò essere considerato una diminuzione di sovranità. Caso mai è il contrario. E non c’è nessuna contropartita in questo, se non il reciproco rispetto nelle relazioni e nell’operatività internazionali.

Altro concetto fondamentale illustrato dal Segretario Gabriele Gatti è quello per cui il percorso di rinnovamento del sistema bancario e finanzario “non può trovare vie di sviluppo basandosi eclusivamente sul segreto bancario e sull’offerta alla clientela della sola segretezza”. In futuro, occorre creare le condizioni che consentano alla clientela di acquistare prodotti e servizi sammarinesi nei propri Paesi di residenza.

Tutto ciò non potrà prescindere dall’implementare strategie fondate su accordi di cooperazione, in primis con l’Italia e con la UE, coerenti con i principi internazionali della trasparenza e con la collaborazione a vari livelli (prevezione reati, fiscalità, vigilanza).

“E’ dunque necesario – sottolinea la relazione – cercare le intese internazionali affinché il sistema possa crescere su presupposti eurocompatibili. Tale modello può trovare il proprio driver di sviluppo in una bassa fiscalità interna e in una regolamentazione efficace che incentivi le imprese finanziarie a localizzare effettivamente la produzione a San Marino”.

Al termine del dibattito, l’opposizione ha ritenuto di sottolineare il proprio approccio costruttivo con un ordine del giorno che raccogliesse la necessità di un pieno coinvolgimento di tutte le forze politiche sulla base di obiettivi programmatici da proporre nella trattativa con l’Italia, e inserirli quindi come parti integranti degli accordi in corso.

La maggioranza, pur apprezzando la pacatezza del dibattitto e gli intendimenti propositivi, ha rietenuto tuttavia di non adottare l’ordine del giorno perché gli accordi, essendo ormai parafati, non sono suscettibili di modifiche. Rimane comunque la volontà di collaborazione, ciascuno nel proprio ruolo, con la consapevolezza che in questo momento l’obiettivo superiore deve essere per tutti quello di portare il Paese fuori dalle difficoltà.

San Marino 19 settembre 2009

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