BANCHE. DA BENEFICI FISCALI MINORI ENTRATE PER 60 MLN
FELICI: CON ASSESTAMENTO DISAVANZO A 33,7 MLN
Con il segreto spedito, assicurano, quasi in soffitta, si ricorre al silenzio per mantenere la privacy sui conti delle banche sammarinesi. O meglio sul conto che lo Stato ha dovuto pagare tra salvataggi, fusioni e ricapitalizzazioni. Va dunque in onda il “silenzio bancario” in Consiglio grande e generale. Questa mattina, a porte chiuse, microfoni rigorosamente spenti e con i giornalisti lasciati direttamente fuori da Palazzo Pubblico, il segretario di Stato per le Finanze, Claudio Felici, snocciola tutti i dati della crisi del settore creditizio del Titano. Secondo quanto trapela i finanziamenti al comparto ammonterebbero a 188 milioni di euro, quasi tutti gia’ rientrati. In particolare al Credito sammarinese sarebbe andata la fetta piu’ cospicua, che si aggirerebbe tra i 45 e i 50 milioni di euro, a seguire Euro commercial bank con circa 19, Banca commerciale sammarinese, circa 17, e la fu Banca del Titano poi San Marino international bank. Sarebbero calcolabili in 60 milioni di euro le minori entrate per l’erario dovute ai benefici fiscali concessi a vario titolo. Si fermerebbe infine a 30 milioni il conto dei beni confiscati. Nel corso del riferimento sarebbero state anche ventilate due ipotesi: la prima per un’azione di responsabilita’ nei confronti dei vertici degli istituti di credito coinvolti in crac e chiusure; la seconda per la nomina di un commissario che si occupi della verifica del recupero dei crediti. Ipotesi che sarebbero al vaglio di governo e maggioranza. Il riferimento del segretario di Stato, e il dibattito che ne segue, dura circa un paio d’ore, dopodiche’ lo stesso Felici presenta la seconda lettura dell’assestamento del bilancio 2013 e la seduta viene sospesa.
Con le ultime modifiche, tra prima e seconda lettura, spiega il titolare delle Finanze, sono stati recuperati oltre 3,6 milioni di euro, il disavanzo per il 2013 ammontera’ a 33,7 milioni di euro. Si sono registrate, entra nel dettaglio, “spese minori per 11,5 milioni e una serie di maggiori spese obbligatorie per 6,3 milioni di euro. Ci sono 10 milioni di euro di minori entrate dalla patrimoniale, cui aggiungerne altri 3. E maggiori entrate per cinque milioni di euro”.
Tra le minori uscite il titolare delle Finanze ricorda i 500 mila euro risparmiati sugli stipendi della Pa e i 700 mila sui trasferimenti a Banca centrale. Domani in Aula scattera’ il dibattio che si concludera’ con la votazione dell’assestamento di bilancio.