Al Rotary, morbo di Alzheimer

Al Rotary, morbo di Alzheimer

Alla riunione conviviale 1582 del 12 Ottobre presso il Ristorante Righi – La Taverna i soci rotariani le gentili signore hanno assistito alla relazione delle Dr.sse Susanna Guttmann e Chiara Monaldini della Unità operativa di Neurologia
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Fautore dell’iniziativa il socio Pier Giovanni Terenzi che presenta su questo argomento ‘Progetto Memento’ iniziativa di alto valore sanitario e sociale. Grazie all’impegno di medici specialisti e di associazioni sindacali pensionati e di volontariato e supportata da enti privati si desidera realizzare una valutazione stratigrafica della società sammarinese per verificare la incidenza del disturbo cognitivo iniziale (MCI) caratterizzato da perdita di memoria, disorientamento spaziale e temporale, alterazioni comportamentali che nel 50% entro 5 anni – MA NON SEMPRE – evolve in Demenza conclamata determinando gravi problemi sia per chi ne è affetto sia per i familiari o care-giver.
Tramite una informazione dettagliata ed un Questionario si inizia un rapporto di autoanalisi e autocontrollo con il Servizio di Neurologia che opportunamente disciplinato permette di prevenire o rendere meno aggressive alcune caratteristiche delle patologie che conducono a demenza. Successivamente test psico-sociali e neurosensoriali definiscono meglio i programmi di intervento e di monitoring clinico con opportune terapie preventive mentre le indagine cliniche e di neuro-imaging (TAC cerebrale e Risonanza Magnetica) escludono cause organiche come demenza vascolare (ictus ischemici trombo embolici o emorragici) Idrocefalo, neoformazioni, processi infiammatori acuti subacuti e cronici come la sclerosi Multipla o altre patologie genetiche neurologiche o internistiche come il diabete mellito.

Durante il dibattito vivo intenso e con particolari approfondimenti sia medico-scientifici che sociali, il Dr Niksa Simetovic già dirigente Geriatra e Primario Medico
del nostro Ospedale che il Dr Maurizio Stumpo responsabile del servizio di Neurofisiologia e del Centro Parkinson sono intervenuti per focalizzare diagnosi differenziali e alcune esperienze cliniche con particolari ricadute sociali: si calcola che il 6% della popolazione oltre65 anni di età soffre di questo disturbo e con prospettive di aumento sia di incidenza che di prevalenza data l’aumento e l’invecchiamento della popolazione (sia in percentuale che in numero assoluto). Quindi è particolarmente necessario – come sottolinea Walter Raffaelli ospite rotariano di Rimini Riviera – alleviare le pesanti ricadute sociali e familiari per il futuro della nostra società.

Il Presidente Pietro Berti

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