L’informazione del lato A.
Continua il successo del nuovo gioco a premi della stampa del Titano: “SPARA FANGO SU SAN MARINO”.
Apprendo dal quotidiano l’Informazione di San Marino che nella nostra Repubblica vi è “la possibilità attraverso firme false di aprire a nome di chicchessia una società.”
Cercando in ogni angolo del giornale non ho trovato traccia di qualcosa che somigliasse ad una smentita, una rettifica o quantomeno una precisazione di quella che appare come una palese falsità a chiunque conosca un minimo del nostro diritto societario.
Leggendo poi le interviste, i commenti e gli altri strali lanciati verso il nostro paese, ed essendo abituato a non guardare solo le considerazioni del lato A degli eventi, vorrei evidenziarne qualcuna anche del lato B.
Intanto, come è ovvio a tutte le persone con una informazione elementare delle nostre procedure societarie, la sentenza emessa dal Tribunale riguarda le fasi successive all’atto costitutivo ovvero la pratica amministrativa per il rilascio della licenza e non la costituzione del soggetto giuridico.
Se prima di questo atto amministrativo, i soci non fossero andati da un Pubblico Ufficiale sammarinese (notaio) ovvero da un soggetto vigilato dalla Banca Centrale (società fiduciaria) e non avessero dato tutte le loro generalità corredate da certificati e documenti attestanti la loro integrità penale, oltre che tutte le informazioni ai fin i del contrasto al riciclaggio, l’Ufficio non avrebbe mai potuto emettere alcuna autorizzazione. (Ricordo che in alcuni stati è possibile costituire via internet società “fai da te” da casa propria, con tanto di conto corrente con buona pace di ogni regola in materia di procedure antiriciclaggio….).
E vengo al lato B:
la sentenza che evidenzia alcune irregolarità nelle dichiarazioni mendaci presentate all’Ufficio Industria e da questo non adeguatamente riscontrate, sulla stampa è stata presentata come “Licenzopoli” facendone un ennesimo caso di scandalo per San Marino.
Ma il fatto che sia emersa una violazione della regola significa proprio che LA REGOLA C’E’!.
Ovvio che occorra farla rispettare ma ESISTE! Questa norma impone a TUTTE le società operanti in San Marino di dotarsi di una PROPRIA SEDE ESCLUSIVA che non deve essere sede di altre attività.
La stessa norma in Italia non esiste. Pertanto se a San Marino in una sede con tanto di idoneità abitativa ad uso ufficio può essere insediata UNA società “fantasma”, (che poi tanto fantasma non è perché ha ben noti i legali rappresentanti soci o azionisti) in Italia, così come in buona parte dei paesi del mondo, presso notai o altri professionisti ne potrebbero essere domiciliate MILLE, pratica che peraltro viene tranquillamente seguita.
Anche in questa occasione, come spesso accade negli ultimi tempi, ogni notizia è sempre e solo esposta dal suo lato A ovvero quello più deleterio e scandalistico, proprio da quella stampa che, vivendo e proliferando in San Marino, non dico che dovrebbe qualche volta prenderne le parti, ma almeno offrire una molteplicità di giudizi e non riferire palesi falsità che vengono utilizzate oltre confine in modo capzioso e strumentale per gettare fango sul nostro Paese. Il tutto nel silenzio assordante delle istituzioni di ogni ordine e grado che dovrebbero tutelare il buon nome dello Stato.
Allora mi chiedo… se per il bene del Paese è giusto limitare e regolare il gioco d’azzardo… forse, per il bene del lato B, non sarebbe male anche introdurre qualche regola di par condicio, al nuovo gioco a premi che così tanto piace ai giornalisti nostrani….
Però mi chiedo anche: in questo gioco al massacro qual è il premio?!
Aldo Geri
- Invito alle donne di San Marino, ‘La Donna dell’Anno’
- Aldo Geri, sul rilascio delle società a San Marino