Alessandro Rossi su Moneyval e Ocse

Alessandro Rossi su Moneyval e Ocse

Mi sento di ringraziare personalmente come Coordinatore di Sinistra Unita il Segretario di Stato agli Affari Esteri e quello alle finanze per il risultati ottenuti sul Moneyval e OCSE, un successo di tutti e per San Marino. Mi preme inoltre ringraziare tutti coloro che si sono adoperati per il raggiungimento dell’obiettivo di adeguamento agli standard internazionali previste dalla 40+9 raccomandazioni del GAFI e degli standard previsti dall’OCSE per usciere dalla lista grigia stilata nel G20 di Londra.

In particolare mi sento di sottolineare lo sforzo di tutti i tecnici che si sono adoperati a predisporre i nuovi provvedimenti legislativi, le nuove direttive e la loro applicazione e coloro che hanno svolto l’attività di promozione del nostro paese presso gli organismi di Strasburgo e Parigi.

Il percorso della trasparenza è una tappa obbligata che si può e si deve raggiungere con la dignità di uno Stato Sovrano come è successo nel caso del Moneyval e dell’OCSE.

Alla luce di questo successo e in particolare dell’atteggiamento tenuto dalla delegazione Italiana in Strasburgo mi auguro che gli esponenti della maggioranza se la smettano di ripetere a pappagallo la lezione impartita dal grande addomesticatore e incomincino a riflettere su cosa è realmente accaduto al nostro Paese.
Infatti quando qualche membro di governo e di maggioranza tenta di entrare nel merito delle problematiche internazionali si percepisce chiaramente che molti di loro non sanno cosa vuol dire Compliance Enhanced Procedure, non sanno la differenza che ci sta fra GAFI e Moneyval e OCSE, e nemmeno cosa significhi essere GAFI-equivalent, figuriamoci poi se sanno cosa sono le 40+9 raccomandazioni e quante e quali liste nere ci sono in giro per il mondo, tradotto in parole povere rischiano di passare da poveri pappagalli.

Prima di ripetere la lezione intitolata “abbiamo trovato solo macerie” sarebbe il caso che si documentassero per non continuare a dare questa sgradevole impressione.

San Marino non è mai stato presente in nessuna lista nera del GAFI, la procedura rafforzata del Moneyval dalla quale siamo usciti non era un elemento derimente per subire il trattamento che il nostro Paese ha subito con il ricatto della sospensione del sistema dei pagamenti italiani.

Le macerie che questo governo ha ereditato erano solo in minima parte dettate ad una sottovalutazione del rischio correlato alla procedura rafforzata moneyval, alla quale comunque il precedente governo aveva messo mano formulando la legge 92-2008 ostacolata strenuamente dalla Democrazia Cristiana e dai partiti che oggi fanno parte del Patto.

Le macerie, il rischio della sospensione del sistema dei pagamenti in particolare erano esclusivamente legate alla vicenda Delta e della Banca di Credito e Risparmio di Romagna, con le tramitanti ICBPI e ICCREA e la stessa Banca d’ITALIA sotto la pressione della procura di Forlì.

Le macerie derivavano dal parallelo via libera che il Governo di Centro Destra Italiano ha dato agli organi tributari italiani nei confronti degli eccessi del sistema San Marino.

Nonostante i successi ottenuti la strada della nomalizzazione è ancora lunga e sul percorso ci sono ancora tutti gli interrogativi della vicenda Delta sulla quale come sammarinesi vogliamo tutta LA VERITA’.

Vedere il Procuratore di Forlì a San Marino non ci rende sereni nel percorso di determinazione della verità nascosta dietro il terribile biennio 2008-2009 dei rapporti fra Italia e San Marino.
I pappagalli tacciano e parli chi sà!

Alessandro Rossi

Coordinatore di Sinistra Unita

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