Alleanza Popolare difende le scelte del governo sui giochi

Alleanza Popolare difende le scelte del governo sui giochi

Il risultato raggiunto dalla maggioranza con la legge sui giochi e con l’assegnazione delle quote di minoranza nelle società di gestione, è stato lusinghiero. Di fronte ad una società – la Giochi San Marino – che si era resa inadempiente rispetto a molti impegni sottoscritti con lo Stato, la cui attività non era stata sottoposta ad alcun controllo ed il cui capitale era nelle mani di privati non sammarinesi (ad eccezione di un’esigua percentuale), il Governo ha scelto di voltare pagina.
Saranno costituite due società in luogo di una, con la presenza – in entrambe – dello Stato al 51%, e con il pacchetto di minoranza suddiviso fra un partner in possesso del know how necessario alla gestione delle attività legate ai giochi e un partner riconducibile allo Stato. I partners riconducibili allo Stato sono stati identificati nella Camera di Commercio per la prima società e nel Cons per la seconda. Grazie a questo, lo Stato assumerà una posizione assolutamente dominante nell’azionariato delle due società: come è noto, esso ha il 51% del capitale della Camera di Commercio ed il Cons è un ente pubblico. Tutto ciò rappresenta un elemento di garanzia da un lato e di trasparenza dall’altro, dopo le polemiche legate alla composizione e al comportamento della Giochi San Marino. Senza contare la possibilità di maggiori introiti nelle pubbliche casse derivanti dalla partecipazione diretta dello Stato alla gestione delle attività.
Chi blatera che non è cambiato nulla, diffonde falsità. Chi afferma che siamo in presenza di un nuovo capitolo del connubio politica-affari, dice stupidaggini. Né si può ragionevolmente sostenere che potentati economici esterni finiranno per condizionare la democrazia del nostro Paese. In precedenza c’era una società interamente privata che agiva senza controlli ed in regime quasi di monopolio. Ora le società sono due ed i soggetti privati che parteciperanno a ciascuna di esse hanno una quota che non supera il 25% del capitale e sono stati scelti (o saranno scelti) sulla base delle specifiche conoscenze acquisite nel settore. Le differenze sono sostanziali.
Ai dubbi sollevati dall’opposizione sulla Cogetech – il soggetto privato che concorrerà alla gestione della sala di Rovereta – e riferiti alla solidità economica e al possesso dei requisiti previsti dalla legge, ha risposto il Governo. In ogni caso, se questa società non fosse affidabile o con una composizione in contrasto con le disposizioni vigenti, verrà sostituita da altri. La legge stabilisce che sarà il Consiglio Direttivo dell’Ente di Stato dei Giochi ad occuparsi di ulteriori verifiche e a dire l’ultima parola.
Si possono non condividere le scelte effettuate così come è legittimo e doveroso chiedere chiarezza sulla Cogetech. Ciò che non accettiamo sono le accuse di presunte nefandezze di cui anche Alleanza Popolare si sarebbe macchiata. A maggior ragione quando le accuse provengono da personaggi che farebbero bene a tacere. Come l’ex capogruppo della Dc Claudio Podeschi. O come altri che nel 2001 – quando fu sottoscritta la convenzione con il consorzio Ghm di Singapore, dalla quale sono nati i giochi della sorte ma soprattutto la Giochi San Marino SpA – ricoprivano ruoli di assoluto rilievo nei due partiti di maggioranza e non hanno fatto nulla per contrastare i fautori di un accordo scellerato. O come altri che quella convenzione hanno addirittura firmato e oggi partecipano al lancio dei sassi contro Alleanza Popolare che invece ha ricercato, insieme agli alleati, soluzioni lineari e trasparenti tentando di mettere una pezza ai danni provocati dai passati governi.’
Alleanza Popolare

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