A quanto sembra c’è molto interesse intorno ad Alleanza Popolare. Dopo le illazioni e le sciocchezze di Angela Venturini (Popolari Sammarinesi) di qualche giorno fa, ieri ha pensato bene di dire la sua anche Erik Casali (Nuovo Partito Socialista). Le opinioni sono tutte legittime ma quando si mette in dubbio la credibilità degli altri, certi personaggi dovrebbero avere il buon gusto di ricordare le passate vicende – in alcuni casi non proprio edificanti – dei propri navigati leader che solcano le scene politiche, soprattutto di Governo, da molto tempo, compresi i “famigerati” anni novanta.
Non vogliamo entrare nel merito di tutte le esternazioni, calunnie assolutamente non provate, insinuazioni, ammucchiate una sull’altra alla rinfusa, nel variegato linguaggio di Erik Casali. Prendiamo atto che ci dà consigli non richiesti e ci promette l’assoluzione dei peccati se ci pentiremo.
Quando AP si batteva contro le sei preferenze per la riduzione a due, i suoi amici di oggi facevano i comizi con la DC per mantenerle tutte e 6. Si vadano a vedere i volantini della settimana dal 7 al 14 settembre del 1996.
A noi sembra paradossale che Casali parli di disinteresse di AP sul voto estero, quando i nuovi socialisti caldeggiano l’abrogazione dell’articolo 7 della legge sulla cittadinanza – che renderebbe ancora più sconfinate le praterie dell’elettorato estero – e sono contrari all’esercizio del diritto di voto ai soli residenti e a coloro che hanno la sola cittadinanza sammarinese, come Alleanza Popolare propone da sempre.
A noi sembra abbastanza ridicolo che Casali imputi ad Alleanza Popolare quello che chiama “monopolio” delle telecomunicazioni, facendo finta di non sapere che tale situazione di monopolio esiste da molti anni. Le ultime concessioni, infatti, sono state rilasciate dal governo straordinario in cui era presente la Democrazia Cristiana con la quale i Nuovi Socialisti organizzano ritiri spirituali e stanno collaborando da tempo.
A noi sembra a dire poco grottesco che Casali accusi AP di avere qualche responsabilità sui giochi della sorte quando sono stati anche alcuni autorevoli esponenti del suo partito a portare nel nostro Paese il gioco che solo adesso chiamano d’azzardo. Gli dispiace forse che AP sia riuscita a riportare la gestione nelle mani dello Stato? Se vuole chiarimenti li può chiedere al suo amico Rattini che aveva firmato la concessione alla San Marino Giochi (vedere le firme della convenzione con il Consorzio Ghm di Singapore). AP ha contribuito a ridimensionare l’attività dei giochi e a ricondurla sotto controllo pubblico; e quando ha duramente contrastato il progetto di un imprenditore privato e della sua megastruttura, che avrebbe fatto di San Marino una repubblichetta dell’azzardo, da parte del partito di Casali – e di tutta l’opposizione – vi è stato un assordante silenzio, per motivi che sarebbe interessante sapere.
Al di là di questi esempi, Alleanza Popolare non nasconde le difficoltà dell’attuale maggioranza, tanto è vero che ritiene tuttora che la migliore soluzione all’instabilità sarebbe il ricorso ad elezioni anticipate. Se questa strada non è praticabile, non lo è anche grazie al rifiuto del partito di Erik Casali, degli Europopolari e dei Democristiani, che forse preferiscono alle elezioni future ammucchiate di governo?
Sul caso Asset Banca non vediamo cosa c’entri AP.
Alleanza Popolare continua nel proprio impegno, non facile, di portare avanti un’azione di governo tesa alla realizzazione dei provvedimenti di cui il Paese ha bisogno. Ma la presenza di AP nel governo è fatta anche di una gestione ordinaria che è quella in cui è più evidente la discontinuità rispetto al passato.
Infine se, come afferma Casali, AP “favorisce gli amici, i parenti, tutela gli imprenditori vicini e mette alla porta chi gli è contro, deridendoli pure”, sarebbe opportuno che facesse nomi e cognomi dei presunti clienti altrimenti le sue sono solo gratuite falsità, parole vuote e bassa demagogia.
Con la demagogia noi non abbiamo niente a che fare ma i suoi amici con i quali rimpiange gli anni 90, molto!
di Alleanza Popolare Ufficio Stampa
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