Dichiarazione del Presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali:
“Sono diverse le collaborazioni che il territorio riminese ha con la Repubblica di San Marino. Iniziative e progetti voluti con convinzione non solo per un interesse turistico e mediatico ma, anche, per dare impulso ad una comunanza (sulle cose e non sulle chiacchiere) con uno Stato che confina con la nostra provincia e a cui ci uniscono rapporti di vecchissima data.
Mi piace ricordare le molte famiglie di riminesi che, sotto i pesantissimi bombardamenti degli aerei alleati sul finire della seconda guerra mondiale trovarono rifugio nella Repubblica (e che, in quel periodo, vide la propria popolazione residente moltiplicarsi da 15.000 a 60.000 persone).
Legami di amicizia antichi che non sono mai venuti meno e che rendono ancora più strano il silenzio che caratterizza la politica riminese nel momento in cui la Repubblica di San Marino vive uno dei periodi più delicati e complessi della propria storia.
Eppure ci unisce anche una storia materiale, di condivisione e collaborazione in molti ambiti, una storia che riguarda da vicinissimo le migliaia di lavoratori frontalieri il cui futuro- già di per sé incerto a causa delle incongruenti politiche nazionali degli ultimi due decenni- è oggi concretamente minacciato dall’uragano che si è scatenato sul Titano.
In questo momento San Marino è chiamata ad affrontare, tutte in una volta, contraddizioni e ambiguità che hanno avuto una lunga maturazione. E, come capita in queste vicende, le carte si mescolano sotto il vento della battaglia politica fino a rendere difficile distinguere il lecito dall’illecito, zone grigie e zone bianche, risanatori da responsabili.
Ne sa qualcosa il Governo della Repubblica cui dallo Stato italiano dovrebbe ottenere non solo la rigorosa richiesta di riallineamento a un sistema di regole che garantisca equità e giusta concorrenzialità ma soprattutto offrire una convinta e propositiva collaborazione per riportare nella piena correttezza un sistema economico e finanziario che non può essere circoscritto alle pur numerose storture sollevate e denunciate.
Il rischio tangibile è che gli sforzi verso un nuovo rigore da parte del Governo (con il quale i rapporti sono di intensa collaborazione) e della società sammarinese soccombano sotto le lame del frullatore politico e mediatico.
Stiamo parlando di vicende che riguardano rapporti tra Stati, lo so bene, ma avverto che non possiamo limitarci a fare da spettatori. Con San Marino abbiamo urgenza di ragionare sulle infrastrutture, di progettare assieme il futuro dell’Aeroporto Rimini-San Marino, di capire come è possibile aprire capitoli nuovi nello sviluppo turistico di una Riviera che è capace di valorizzare la contiguità con un piccolo Stato dalla storia antica e affascinante.
Abbiamo sopra ogni cosa il dovere di fare il possibile per tutelare l’occupazione dei tanti cittadini della provincia di Rimini che a San Marino si guadagnano con dignità e correttezza il necessario per vivere.
Nei prossimi giorni chiederò ai parlamentari del nostro territorio, che so attenti e preparati al tema, di spendere un ulteriore sforzo per uscire da un cortocircuito che non giova a nessuno. E chiederò altrettanto al Presidente Vasco Errani, anche nel suo ruolo di coordinatore delle regioni italiane.”