Ammanco alla cassa ufficio urbanistica, partito il processo

Ammanco alla cassa ufficio urbanistica, partito il processo

L’informazione di San Marino

Ammanco alla cassa ufficio urbanistica, partito il processo

Antonio Fabbri

Prima udienza, ieri, davanti al giudice Roberto Battaglino, per il caso che vede imputato Lazzaro Moretti, 53enne sammarinese, all’epoca dei fatti impiegato dell’Ufficio Urbanistica.

Moretti, difeso dall’avvocato Maria Selva, è accusato di avere sottratto dal 2012 e fino al gennaio del 2015 oltre 16 mila euro. L’imputato presso quell’ufficio svolgeva le mansioni di collaboratore tecnico di sportello ed era addetto alle operazioni di incasso del contante per le pratiche edilizie.

Questo suo ruolo di riscossione, gli ha consentito, secondo l’accusa, di appropriarsi di una parte di quanto veniva da lui riscosso. Una parte che, in tre anni di tempo, ha raggiunto, stando alla ricostruzione dell’inquirente  la cifra di 16.125,19 euro. La questione era stata sollevata anche politicamente in consiglio attraverso una interpellanza L’allora Segretario al Territorio, Antonella Mularoni, aveva riferito che l’ammanco era stato segnalato dallo stesso dipendente al proprio Dirigente. E ieri è stata sentita come testimone anche la dirigente dell’ufficio, Marina Fiorito, che ha confermato i contenuti dell’esposto. Sentiti anche altri dipendenti dell’Ufficio e il Perito del tribunale, Manuela Graziani, che ha evidenziato come mancassero dei controlli sugli incassi in contanti.

Dalle testimonianze è poi emerso che nella gestione della cassa vi fosse una certa confusione, si è parlato di “diffusa trascuratezza”, ed è stato detto che gli ammanchi si protraevano probabilmente da diversi anni. Fu Moretti ad avvisare la Dirigente affermando che c’era un ammanco di cassa e che non sarebbe riuscito a coprirlo di tasca propria come, aveva riferito alla Dirigente, aveva fatto fino a quel momento. Scattò quindi l’esposto e, dopo le indagini, il rinvio a giudizio. All’epoca dei fatti ancora erano possibili pagamenti in contanti o anche attraverso bancomat. Oggi è possibile il pagamento solo con quest’ultima modalità. E’ l’uso del contante, dunque, ad avere determinato con tutta probabilità l’ammanco.  

La difesa, come si è potuto intuire dalle domande, sembrerebbe voler dimostrare da un lato che alla cassa dell’Ufficio urbanistica vi fosse una situazione caotica; dall’altro che l’ammanco contestato si protrae da tempo e assomma più ammanchi di più esercizi. Anche per chiarire queste circostanze è stato chiesto di acquisire il quadro dei residui di cassa degli anni addietro, anche precedenti al periodo contestato, e la valutazione di quanto venisse pagato in contanti oppure attraverso bancomat. Richieste, formulate sia dalla difesa, sia dalla Procura fiscale, sia dall’Avvocatura dello Stato, parte civile nel processo per conto dell’Eccellentissima Camera. Il processo è stato quindi aggiornato al 18 giugno.

 

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