Ammanco di cassa ufficio urbanistica. RETE

Ammanco di cassa ufficio urbanistica. RETE

E così veniamo ad avere conferma
dell’ammanco di cassa presso l’Ufficio Urbanistica.

Dalle risposte alquanto evasive alla
nostra interpellanza, nonostante venga detto che l’ammanco sia
stato segnalato internamente, si capisce comunque che nessuno ha
identificato l’esistenza di una violazione e quale sia l’entità.

Rispetto alla nostra domanda sui
provvedimenti che si intendono mettere in campo, ci viene risposto
che la Dirigente è a conoscenza della violazione ed ha intrapreso le
misure stabilite dalla legge.

Ci sbaglieremo, ma risposte così
sfuggenti ci paiono un modo istituzionale per dire che i panni
sporchi si lavano in casa, cercando di mantenere l’immagine
dell’efficienza dell’ufficio fino a quando non si scopre un ammanco
di cassa.

D’altra parte, se qualcuno non avesse
fatto un’interpellanza, questa violazione sarebbe mai emersa?
Probabilmente tutto sarebbe passato inosservato, così come si è
cercato di far passare inosservato l’ammanco di cassa del CONS e
quello della Camera di Commercio.

Noi crediamo invece che proprio la
denuncia pubblica delle violazioni che avvengono, assieme alla
prontezza dei provvedimenti da parte deli dirigenti permetterebbe di
avere testimonianze di un sistema che ha degli anticorpi che
funzionano, e aumenterebbe la fiducia nella PA. Al contrario, il
tentativo di nascondere sempre tutto non fa che minarla questa
fiducia. E viene spontaneo chiedersi quante violazioni avvengano nel
silenzio più totale dei dirigenti e degli uffici, e magari rischiano
di essere cosi considerate avvenimenti “normali”.

In base all’art. 20 della legge
relativa al codice di condotta per gli agenti pubblici, si stabilisce
che è compito del superiore gerarchico, in questo caso il dirigente,
garantire che gli agenti pubblici soggetti al suo potere di controllo
o direzione rispettino la legge e tengano un comportamento
irreprensibile. Ci si aspetterebbe quindi un immediato provvedimento
volto a dimostrare che fatti del genere non sono la normalità e che
vanno invece affrontati con polso.

Ma è un paese strano San Marino: la
prima domanda che ci si pone è come sia venuta fuori la notizia, chi
possa avere parlato. Comportamento sintomatico di chi preferisce
coprire le cose e lasciarle nell’impunità, invece di intervenire e
riconoscere responsabilità per evitare di creare precedenti.

Noi ci auguriamo che, viste le
problematiche emerse, all’Urbanistica non si agisca come all’ISS,
dove una circolare interna emessa dalla direzione cerca di mantenere
il controllo delle informazioni a scapito di ogni tipo di sbandierata
trasparenza, dando ben l’idea di come si intenda mettere a freno ogni
tentativo di far emergere le contraddizioni della gestione della
pubblica amministrazione.

D’altronde questo caso di mala gestione
potrebbe compromettere la credibilità della Dirigente
dell’Urbanistica in vista della Commissione che si dedicherà alla
vendita di frustoli e fabbricati dello Stato.

Infatti nel decreto sulla vendita di
porzioni di terreno e frustoli dello Stato (n.50/2015) e nel decreto
sulla vendita di fabbricati dello Stato (n. 51/2015) viene stabilito
che le vendite passeranno attraverso il vaglio di una Commissione
appositamente costituita. Commissione in cui a farla da padrone e a
indirizzare le scelte della vendita a privati di beni pubblici
(terreni/frustoli e fabbricati) saranno proprio il Dirigente al
Catasto e il Dirigente all’Urbanistica. Forse è per questo che si
vuole evitare di compromettere la credibilità di figure
dirigenziali, in un momento in cui la cessione di beni pubblici può
offrire ghiotte occasioni a vecchi e nuovi “acquirenti”.

Movimento R.E.T.E.

Rinnovamento Equità Trasparenza
Ecosostenibilità

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