Anche in tribunale contro la nuova legge elettorale

Anche in tribunale contro la nuova legge elettorale

Tutte le 25 comunità di cittadini sammarinesi residenti all’estero andranno dal giudice contro il segretario degli Interni Valeria Ciavatta e la sua decisione di non aggiornare le liste elettorali. Perchè con questo provvedimento ha, di fatto, escluso dal voto circa 800 giovani sammarinesi che questo diritto l’avevano ottenuto per la prima volta il 5 agosto scorso. “E’ un’ingiustizia ed è anticostituzionale- è la denuncia del presidente della Comunità sanmarinese dell’Emilia Paolo Ghiotti- il riconoscimento del diritto di voto ai sammarinesi di terza generazione è stato un fatto straordinario. E’ chiaro che la volontà del legislatore era di permettere a queste persone di votare già il 9 novembre. Faremo causa”. E intanto Ghiotti, e come lui tutti gli altri presidenti delle comunità sammarinesi nel mondo, hanno mandato una lettera a ciascuno dei giovani “esclusi” invitandoli a protestare. Come? Scrivendo all’Ufficio elettorale e chiedendo di esercitare il diritto che gli spetta.

Il nome di questi giovani, che voterebbero per la prima volta, fino ad oggi non è mai stato sulle liste elettorali. Ed è proprio per questo, spiega Ghiotti, che non è possibile sapere esattamente quanti sono. Sono sammarinesi di “terza generazione”, cioè figli di sammarinesi a loro volta nati all’estero. “Si stima- dice Ghiotti- che siano tra i 600 e gli 800 nel mondo”. La storia del loro diritto elettorale parte da lontano. A negarglierlo è stata una legge del novembre 2000 (chi ora potrebbe votare ha compiuto 18 anni da allora). Le comunità sammarinesi all’estero, negli anni, si sono più volte mobilitate. Poi, dopo diverse istanze bocciate, il 5 agosto il Consiglio grande e generale, su proposta del Psd, ha ridato loro il diritto di voto abrogando il relativo articolo della legge.

Nella stessa seduta del Consiglio è passato anche l’emendamento proposto da Sinistra unita per limitare il “nuovo” diritto dei sammarinesi di terza generazione al solo voto, negando loro la possibilità di esprimere preferenze. In ogni caso, anche il solo voto non sarà possibile: la decisione del segretario degli Interni Ciavatta, che sulla base di un’interpretazione restrittiva della legge per la revisione delle liste elettorali ha deciso di non riaggiornarle, lo ha reso impossibile. Il 15 settembre il Psd ha chiesto di votare un decreto per iscrivere i giovani negli elenchi, ma è stata respinta a maggioranza. Ora sono le comunità cittadine a protestare e, affidata la questione nelle mani di avvocati, la prossima settimana la porteranno davanti alla Commissione giudicante per la costituzionalità delle leggi a San Marino.

L’incontro con i legali, spiega Ghiotti, è fissato a sabato mattina. Poi si muoveranno, ma è chiaro che la questione verrà sottoposta ai giudici con urgenza e la speranza delle comunità è che si pronuncino in tempi brevissimi. Ghiotti non vuole entrare nel merito delle argomentazioni legali, ma spiega: “Ciavatta si è giustificata col fatto che l’aggiornamento delle liste per quest’anno fosse stato già fatto, ma secondo noi non ci sono leggi che vietano più aggiornamenti in un anno”. Tanto più, prosegue il presidente della comunità sammarinese dell’Emilia-Romagna, “in vista di un fatto straordinario come la concessione del diritto di voto a chi prima non l’aveva”. Una scelta normativa in cui, sostiene, “era chiarissima la volontà del legislatore di far votare i giovani subito, altrimenti non l’avrebbe presa in periodo prelettorale”. E lancia un monito: “Se poi un domani venisse fuori che i giovani avevano diritto a votare, le elezioni potrebbero anche essere invalidate”. (Agenzia Dire)

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