Anche nel 1921 mancavano i soldi a San Marino. Provvidero i cittadini

Anche nel 1921 mancavano i soldi a San Marino. Provvidero i cittadini

Lo Stato ha bisogno di soldi. Tanti.
È da sciagurati pensare di attivare un debito pubblico per reperirli. Comunque sarebbe difficile collocare le obbligazioni di uno Stato come il nostro, che, fino a ieri, a Strasbugo, era, per il Moneyval, alla pari dell’Azerbaigian e, sempre a Strasburgo, veniva additato come la pecora nera del Consiglio d’Europa nella lotta alla corruzione.
Non resta, per reperire nuove entrate, che far leva sui cittadini,
Non sarebbe la prima volta.

Ad esempio nel 1921 il Consiglio deliberò ‘l’emissione di un prestito interno obbligatorio … per ogni cittadino provvisto di redditi mobiliari od immobiliari’.

Oggi sarebbe fattibile?
Premessa alla fattibilità, la emersione, per ogni cittadino o residente, di tutti i redditi comunque e dovunque prodotti.
La emersione dei redditi necessita a sua volta della completa trasparenza negli assetti societari. Tutti dati relativi ai soci, agli amministratori, eccetera devono essere pubblici e realmente accessibili a tutti ed, in primo luogo, al fisco.
Cosa che oggi non è.

La legge varata nel giugno scorso, ha abolito le società anonime, in quanto le ha costrette a trasformarsi in Spa o srl, ma ha mantenuto la possibilità di intestare le azioni delle Spa o le quote delle Srl a società fiduciarie nostrane o di paesi come Panama, Isole Vergini, senza che dette fiduciarie siano obbligate a rendere pubblici i beneficiari effettivi.
In sostanza si sono abolite sì la società anonime, ma non si è

abolito l’anonimato societario.
Tremonti ha detto:
andate a prendere in giro qualcun altro.
Altrettanto dicono i sammarinesi che non fanno parte del
sottobosco politico affaristico.
Cioè i più.
(Articolo pubblicata anche su L’Informazione di San Marino)

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