Andrea Zafferani, Civico10: interpellanza sugli investitori cinesi di un gruppo di Hong Kong

Andrea Zafferani, Civico10: interpellanza sugli investitori cinesi di un gruppo di Hong Kong

Il sottoscritto consigliere,
    preso atto dei recenti articoli di stampa relativi ad un possibile investimento in territorio di una società con sede ad Hong Kong, grazie all’attività e alla mediazione dell’Agenzia per l’Attrazione degli Investimenti;
    valutate le dichiarazioni entusiastiche da parte di partiti dell’attuale maggioranza e di alcuni Segretari di Stato, secondo le quali finalmente il Paese si sarebbe aperto verso “colossi” stranieri, verso investitori seri capaci di portare professionalità, competenze, risorse economiche assenti in territorio;
    osservata la contraddizione forte fra queste dichiarazioni ed altre, fatte talvolta dagli stessi Segretari di Stato, che fanno emergere con chiarezza come non vi siano certezze sull’investimento, sulle sue caratteristiche, sul suo ammontare, e come tutto sia ancora da approfondire e valutare;
    conosciuta recentemente la delibera del Congresso di Stato numero 50 del 17 Luglio 2012 in cui si parla chiaramente di questo gruppo cinese, della sua volontà di aprire una sede a San Marino tramite cui “operare per gli interessi e gli investimenti del Gruppo nell’area occidentale ed in particolare negli Stati compresi nel gruppo dei cosidetti G20”, e di “effettuare investimenti nel settore bancario e finanziario” e di “effettuare investimenti a San Marino in progetti sulle infrastrutture che congiuntamente si andranno ad individuare e di “finanziare progetti che il Governo di San Marino vorrà sostenere per lo sviluppo del Paese”;
interpella il Governo per conoscere:
1.    la data esatta in cui la delibera numero 50 del 17 Luglio 2012 è stata posta in essere, considerando che, aprendo il documento relativo alla delibera stessa e controllandone le “proprietà”, esso risulta creato il 18/09/2012;
2.    la data esatta in cui la sopracitata delibera è stata messa a conoscenza dei cittadini, e se fosse a disposizione già prima delle ultime consultazioni elettorali;
3.    quali siano le attività caratteristiche della Maxdo Group Limited e se l’attività bancaria e finanziaria rientri in esse;
4.    se, dove ed in che forma la Maxdo Group Limited sia quotata in borsa, considerando che risulta non censita su Bloomberg e che le informazioni reperibili sul web sono molto frammentarie;
5.    quali siano stati, come si legge nella delibera, “i positivi riscontri ricevuti alle valutazioni richieste a più livelli, anche in ambito internazionale, sulla serietà e trasparenza del Gruppo Maxdo e sul suo operato”, ed a quali canali ci si sia rivolti per effettuare questo genere di analisi;
6.    se il Governo intenda mettere a disposizione dei consiglieri la documentazione posta agli atti della delibera, relativamente all’investimento nel settore bancario e finanziario, o comunque se intenda riferire sugli elementi e le valutazioni contenute nella documentazione;
7.    se il Governo abbia già individuato i “progetti sulle infrastrutture che congiuntamente si andranno ad individuare” e “i progetti che il Governo di San Marino vorrà sostenere per lo sviluppo del Paese”. Se si, quali siano questi progetti e infrastrutture (in particolare se sia vero che punterebbero alla costruzione di un aeroporto in territorio o di una struttura non meglio identificata nell’attuale parcheggio 6) ed in che forma ed in che ammontare si sostanzierebbe il finanziamento del Maxdo Group;
8.    se il Governo stia pensando anche all’ipotesi che Maxdo Group possa finanziare anche il debito pubblico del Paese, anche attraverso il meccanismo della cartolarizzazione del patrimonio pubblico di cui all’art 24 della legge 150/2012, o se intenda impegnarsi espressamente ad escludere questa possibilità;
9.    se Banca Centrale abbia effettuato “tutti gli approfondimenti e le verifiche necessarie ai fini di poter concretizzare ipotesi operative che soddisfino le richieste avanzate”, come evidenziato nella delibera, e se si in che cosa si siano sostanziati questi approfondimenti e verifiche, cosa sia emerso da essi e quali ipotesi operative siano state concretizzate;
10.    se la Maxdo Group Limited abbia presentato un business plan dettagliato circa l’investimento che intende effettuare in Repubblica, e se abbia indicato espressamente l’ammontare dell’investimento, la sua suddivisione per destinazioni (es: per acquisto sede, per avvio società, per promozione, per investimenti in capitale umano, per finanziamento infrastrutture, ecc…), ed un prospetto del numero dei dipendenti da assumere;
11.    se la Maxdo Group Limited, nel business plan di cui sopra o in altra forma, abbia dato indicazioni circa la tipologia di attività bancaria e finanziaria che intende svolgere (banca di raccolta, banca d’investimento, gestione di fondi, ecc…) e su quali prodotti e servizi intenda puntare;
12.    se la Maxdo Group Limited, nel business plan di cui sopra, abbia dato indicazioni circa la modalità con cui pensa di “operare per gli interessi e gli investimenti del Gruppo nell’area occidentale ed in particolare negli Stati compresi nel gruppo dei cosidetti G20” considerando le attuali limitazioni per le nostre istituzioni finanziarie nella possibilità di commercializzare e promuovere i propri prodotti e servizi finanziari al di fuori dei nostri limitati confini;
13.    se la Maxdo Group Limited abbia indicato il motivo per cui abbia scelto San Marino per svolgere attività bancaria e finanziaria, alla luce dei limiti di cui sopra, rispetto ad altri Paesi europei a fiscalità altrettanto vantaggiosa ma che godono, al contrario di noi, della libera circolazione dei servizi;
14.    se sia stato indicato, tramite il business plan o altro documento, quale possa essere il gettito possibile per lo Stato e la raccolta generata dalla “banca cinese”;
15.    se nei recenti incontri avvenuti a Roma fra le autorità politiche e tecniche sammarinesi e le autorità tecniche italiane, in cui è stata ribadita fra l’altro la volontà di addivenire quanto prima alla firma del memorandum di intesa fra le due Banche Centrali, sia stata posta sul tavolo la possibilità di questo tipo di investimento, se ne siano state illustrate le caratteristiche ed eventualmente quale sia stato l’atteggiamento in merito delle autorità italiane, ed in particolare della Banca d’Italia;
16.    se l’Agenzia di Informazione Finanziaria sia stata messa a conoscenza delle caratteristiche dell’investimento, se abbia prodotto una relazione rispetto ad esso e se ritenga adeguata la nostra normativa antiriciclaggio e il nostro apparato di controlli rispetto a possibili fenomeni di money transfer legati ad alcune attività finanziarie riconducibili ad ambienti cinesi, così come riportato nel passato più o meno recente dalle cronache.
Si richiede risposta scritta.
San Marino, 1 febbraio 2013
                                                    
                                                    Andrea Zafferani
 

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