Le cose belle piacciono a tutti e da questo punto di vista il progetto di riqualificazione di Città, a parte alcuni dettagli che possono essere giudicati inutili o inopportuni, è sicuramente inattaccabile e in gran parte condivisibile.
Ma il punto di partenza è sbagliato: non si comincia dagli arredi per fare una casa.
In questo caso, la casa la fanno i turisti. Che non ci sono più. Quei pochi che ci sono non spendono e così i negozi chiudono, la gente di Città è andata ad abitare altrove, gli uffici sono stati trasferiti e la nostra amata Capitale è ridotta una città fantasma.
Piange il cuore vedere strade vuote e negozi chiusi, su cui impera solo il silenzio… e il puzzo di bagni pubblici indecenti.
Forse i Segretari di Stato al Turismo, all’Industria e al Territorio non hanno mai seguito il percorso che fa il turista salendo con l’ascensore. Quando le porte si aprono, ci vuole la maschera a gas. E per fortuna non c’è più quello strano personaggio che fino a qualche tempo fa, con la scusa di pulire, si faceva pagare e assaliva i turisti a male parole.
Ed è solo il primo biglietto da visita. Poi manca di tutto: infrastrutture, offerta differenziata, garanzia di mobilità, organizzazione, cortesia.
Già la cortesia: non è politically correct puntare il dito su questo aspetto che solo apparentemente sembra secondario, ma chi si trova a camminare a piedi sulla Sottomontana in cerca di una macchina che non trova perché non ha ricevuto informazioni, o le ha ricevute male, ci penserà bene a tornare un’altra volta.
E poi che si fa quando sei arrivato a San Marino, dopo aver pagato un parcheggio salatissimo? Un giretto di mezz’ora e si riparte perché non c’è niente.
Da troppo tempo non si investe nel turismo e da troppo tempo sentiamo solo parole vuote, mentre il resto del mondo non cammina, corre.
Ci vogliono alberghi, servizi, informazione, occasioni di divertimento e cultura, un ambiente accogliente che non può essere riservato solo alla cornice paesaggistica, attenzione alle mille esigenze di un’utenza sempre più avveduta a cogliere gli eventuali disequilibri tra prezzo e qualità.
Il turista va coccolato, vezzeggiato, stimolato, attirato, servito. Ormai anche l’ultimo dei Comuni del Circondario può darci lezione…
Non basta il gioco d’azzardo istituzionalizzato a riportare il turista in Città!
Né può bastare l’illuminato consiglio di super consulenti super pagati, che finora hanno dispensato solo pareri molto ovvi.
E a nulla servirà una costosissima “notte rosa” che non riesce ad essere né alternativa, né complementare alla Riviera. Alla fine: solo soldi buttati.
Conclusione: siamo ormai in piena estate e ancora una volta, per fare il pieno, dobbiamo solo sperare in qualche provvidenziale temporale estivo.
Ci vuole un’attenzione vera verso il turista e verso gli operatori turistici. Quindi programmi multidisciplinari e multifattoriali, progetti economici, scelte politiche mirate, campagne promozionali vere, informazione, manifestazioni, incentivi. E soprattutto una razionale destinazione di quelle risorse che finora sono state vergognosamente sprecate. In altre parole, se è vero che il turismo è un’industria, come tale va trattato.
Con quel pizzico di buon senso, che non costa niente, ma che può valere il nostro futuro!
Popolari Sammarinesi
San Marino 24 giugno 2007