Anis torna a chiedere ai politici di imboccare la strada delle riforme

Anis torna a chiedere ai politici di imboccare la strada delle riforme

Nell’incontro di ieri, ANIS ha ribadito al Segretario alle Finanze Pasquale Valentini l’assoluta necessità di accelerare il percorso delle riforme e, coerentemente, sostenuto la necessità di approvare senza alcun stravolgimento la nuova legge fiscale.
Abbiamo invitato il Governo ad aprire subito altri cantieri di lavoro per modernizzare le imposte indirette, con l’introduzione dell’IVA, il catasto e le imposte di registro.
Abbiamo ancora ribadito che servirà un grande sforzo per far crescere negli uffici pubblici, ad iniziare dal tributario, tutte quelle competenze e professionalità richieste dalla nuova disciplina e  indispensabili nelle relazioni internazionali.
Il progetto di legge può essere ovviamente migliorato, ma in sé presenta novità importanti per l’emersione della base imponibile e supera finalmente un vecchio impianto normativo che ha favorito distorsioni e abusi. Inoltre, con l’introduzione del reato fiscale e la ovvia possibilità di accertare i redditi anche con indagini finanziarie, si allinea finalmente alle richieste di effettiva applicazione dei trattati internazionali.
Se, come ci viene continuamente ribadito, non vi sono ostacoli alla normalizzazione dei rapporti con l’Italia, è opportuno che  anche il Governo comprenda e spieghi le ragioni del ritardo nella  firma dell’accordo e si adoperi rapidamente per superare quegli ostacoli che ancora permangono. Perché le aziende non possono più aspettare! La solita affermazione “abbiamo fatto tutto il possibile” non si può accettare ed è ormai divenuta irritante.
Tornando alla riforma tributaria, va apprezzato lo sforzo rivolto alle imprese per incentivarle ad investire ed assumere manodopera.   
Nel suo complesso ne scaturisce una manovra fiscale sostanzialmente contenuta che certamente chiede a tutti i contribuenti un sacrificio, particolarmente avvertito in un momento di così grande difficoltà. Ha però il merito di superare, almeno nel medio periodo, questa fase straordinaria degli interventi fiscali: addizionale, minumun tax e patrimoniale. Su quest’ultimo aspetto in particolare sentiamo il dovere di un preoccupato richiamo: si rischia di danneggiare pesantemente un settore, quello immobiliare,  già drammaticamente in difficoltà.
Per quanto riguarda i lavoratori frontalieri vi sono segnali positivi, ma rimane il rammarico per il fatto che il governo non ha ancora mantenuto le promesse di restituire parte delle imposte pagate nel 2011.
La riforma rappresenta indubbiamente un passo nella direzione giusta, ma tutto rischia di essere compromesso o vanificato se a ciò non sia accompagna  un deciso intervento per il taglio della spesa pubblica, indispensabile per risolvere il problema del deficit di bilancio dello stato. Un problema che mina alla radice la fiducia delle imprese e degli investitori.  
ANIS
San Marino, 12 aprile 2012

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